UE contro Google: tutte le accuse al motore di ricerca

Flavia Provenzani

27 Novembre 2014 - 16:42

Il parlamento europeo approva una risoluzione per ammonire e rovinare il gigante di internet Google. La personalizzazione per vendere pubblicità non va giù all’Europa

UE contro Google: tutte le accuse al motore di ricerca

(Radiocor) Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che invita la Commissione dell’Unione Europea a prendere in considerazione pesanti accuse al gigante americano di Internet, Google. Anche se è stata una votazione per lo più simbolica, la risoluzione, approvata dalla maggioranza dei deputati, chiede la separazione funzionale dei motori di ricerca come Google dai servizi commerciali.

Dato il ruolo dei motori di ricerca su Internet per la commercializzazione dei dati personali degli utenti e la necessità di far rispettare le regole per la concorrenza nell’UE, i deputati chiedono alla Commissione Europea di prendere in considerazione le proposte con l’obiettivo di separare i motori di ricerca dai servizi commerciali.

La risoluzione invita inoltre la Commissione ad evitare qualunque abuso nella commercializzazione di servizi collegati da parte degli operatori dei motori di ricerca, sottolineando l’importanza di una ricerca online non discriminatoria e non targettizzata. Secondo il Parlamento dell’Unione Europea "l’indicizzazione, la valutazione, la presentazione e la classifica nelle SERP dei motori di ricerca devono essere imparziali e trasparenti."

Google ha una quota di mercato per la ricerca online in Europa intorno al 90% e alcuni suoi rivali hanno chiesto alla Commissione Europea di indagare su 4 macro aree principali:

- il modo in cui Google mostra i propri servizi di ricerca verticale rispetto altri risultati concorrenti
- come Google copia i contenuti da altri siti, come le recensioni di ristoranti, per poi inserirle all’interno dei propri servizi
- la libertà che solo Google ha di vendere pubblicità basata sui termini di ricerca utilizzati dall’utente
- lerestrizioni per gli inserzionisti di spostare le campagne pubblicitarie online su altri motori di ricerca rivali

Il Parlamento cerca così di ristabilire e controllare le condizioni competitive all’interno del mercato digitale europeo, vista la tendenza dei motori di ricerca, in particolar modo Google, vendono le informazioni personali, le preferenze di ricerca e la cronologia degli utenti alle aziende private per fini commerciali.
Ogni pubblicità che appare, infatti, è scelta appositamente, secondo la profilizzazione dell’utente.

Come si difenderà Google?

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