Oggi l’UE ha raggiunto un accordo su “two pack”, le nuove regole che incrementano il potere della Commissione europea di controllare e coordinare le politiche di bilancio dei Paesi membri e che potrebbero entrare in forza già dal bilancio del 2014. Un accordo che secondo Olli Rehn, il Commissario europeo agli Affari economici e monetari, “permetterà un ulteriore, significativo rafforzamento della governance economica dell’Eurozona”.
Il controllo sul deficit pubblico si stringe. Il two pack prevede la costituzione di un gruppo di esperti che possa garantire la ripresa del debt redemption fund.
Nel frattempo in Italia si giocano gli ultimi colpi della campagna elettorale, dopo la notizia di oggi della denuncia di Ingroia a Berlusconi per truffa elettorale, Guido Rosa, Presidente dell’Aibe è intervenuto esprimendo la necessità che il prossimo governo si occupi dei “nodi strutturali di funzionamento del sistema”, altrimenti un Paese “molto importante e molto finanziarizzato” rischia di perdere gli investimenti esteri. “Auspico che da martedì ci siano governabilità e stabilità” ha concluso Rosa.
Europa
I listini europei chiudono in rosso. Il Dax di Francoforte perde lo 0,3%, il Cac 40 di Parigi lo 0,69% e l’Ibex di Madrid lo 0,76%. In controtendenza il Ftse 100 di Londra a quota +0,15%.
Piazza Affari
Dopo la ripresa di ieri, Piazza Affari torna a muoversi su un territorio negativo e chiude la seduta in ribasso con il Ftse Mib che cede lo 0,82% e l’All Share lo 0,81%. Lo spread oggi tocca i 276 punti.
Maglia nera di oggi Mediaset, non solo per la notizia di ieri sulle perdite del 2012, quanto per il fatto che i bookmaker danno vincente il PD, che potrebbe modificare la Legge Gasparri e ridurre l’attuale tetto Mediaset (60%) alla raccolta pubblicitaria televisiva al 30%, consentendo alle altre emittenti di disporre di una fetta di mercato più consistente.
Segnano rosso anche Telecom, su cui pesa ancora la svalutazione di Telco, e i bancari.
La BP Milano è stata tolta dalla lista “least preferred” di Morgan Stanley, ma scivola, forse alla luce delle dichiarazioni delle FABI:
“L’ipotetico progetto di trasformazione dell’attuale società cooperativa a responsabilità limitata Bpm in società per azioni "ibrida" dovrà essere oggetto di approfondimento tecnico e politico da parte delle organizzazioni sindacali e dovrà essere assolutamente posto al vaglio dei lavoratori. Sarà, inoltre, indispensabile conoscere preventivamente all’assemblea straordinaria dei soci un parere chiaro e inequivocabile da parte della Banca d’Italia sulla nuova bozza di governance".
Male anche Banco Popolare e Unicredit, che ha annunciato la chiusura di 350 filiali in Italia entro il 2015.
In controtendenza Parmalat, A2a e Autogrill, che arriva ai massimi dalla primavera 2011.
I rialzi
| Nome | Parmalat | A2a | Ansaldo | Autogrill | Azimut Holding |
| Variazione | +4,33% | +3,88% | +2,92% | +2,52% | +2,09% |
I ribassi
| Nome | Mediaset | Banca Pop Milano | Telecom | Unicredit | Banco Popolare |
| Variazione | -3,82% | -3,60% | -2,49% | -2,35% | -2,02% |
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