Turchia: sospesa Convenzione diritti umani. Conseguenze e reazioni

C. G.

22 Luglio 2016 - 13:02

La Turchia ha sospeso la Convenzione europea dei diritti umani. Quali saranno le conseguenze per il paese? Le reazioni dell’Unione Europea e della popolazione turca.

Turchia: sospesa Convenzione diritti umani. Conseguenze e reazioni

Sospesa la Convenzione europea dei diritti umani da parte della Turchia.
La decisione di sospendere la Convenzione dei diritti umani fa temere una vera e propria deriva autoritaria della Turchia, anche se molti l’avevano già prevista in seguito al fallito colpo di stato di venerdì scorso. L’annuncio della sospensione della Convenzione dei diritti umani giunge il giorno seguente alla proclamazione dello stato di emergenza da parte del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, uno stato di emergenza che durerà circa 3 mesi.
Alcuni diritti della Convenzione Europea non possono comunque essere sospesi. Parliamo del diritto alla vita e del divieto di torture, ad esempio, ma nonostante questo l’Unione Europea e il mondo intero temono che in Turchia prenderà piede una continua e progressiva erosione dei diritti umani, della democrazia e delle libertà.
Prima il fallito colpo di stato, poi gli arresti, poi l’epurazione e l’ipotesi di reintrodurre la pena di morte. Ora, con la sospensione della Convenzione europea dei diritti umani, la Turchia mette in allarme l’intera Europa.

Sospesa Convenzione diritti umani in Turchia: i precedenti

Dal momento in cui è entrata in vigore, nel 1953, la Convenzione europea dei diritti umani è stata sospesa da ben 8 stati, compreso il Regno Unito durante il conflitto nord irlandese e dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre.
Anche la Francia ha rinunciato ad alcuni tratti della Convenzione europea sui diritti umani, il tutto dopo lo stato di emergenza proclamato in seguito agli attacchi del novembre scorso a Parigi e prorogato dopo la strage di Nizza di qualche giorno fa.

Convenzione diritti umani sospesa: torture e maltrattamenti come conseguenza

Alcune immagini pubblicate su un quotidiano pro-governativo hanno mostrato il probabile capo organizzatore del golpe, Akin Ozturk, con il volto pesantemente contuso e un orecchio bendato. Altri uomini sono stati mostrati con occhi neri, mani fasciate e torso bendato.
Secondo Amnesty International i soldati detenuti sono stati ripetutamente sottoposti a maltrattamenti e non gli è stata data la possibilità di contattare alcun avvocato.

Turchia sospende Convenzione diritti umani: le reazioni

L’epurazione e la vendetta di Erdogan, in seguito al fallito colpo di stato ai danni del governo, hanno portato l’Europa a temere le derive autoritarie della Turchia e un suo allontanamento dai principi democratici dello stato di diritto. La decisione di sospendere la Convenzione europea dei diritti umani potrebbe far sbiadire l’ipotesi di un’entrata della Turchia nell’Unione Europea, la quale ha già intimato ad Erdogan di non deviare dalle norme di diritto democratico.

Giovedì, l’Austria è diventato il primo paese a muoversi diplomaticamente contro l’epurazione e l’inasprimento che sono stati messi in atto in Turchia. L’Austria convocherà, infatti, l’ambasciatore della Turchia per discutere della svolta autoritaria del governo di Ankara e delle accuse che sono state mosse in seguito a manifestazioni turche a Vienna.
Nel frattempo, la commissione per gli affari esteri britannica ha espresso la sua volontà di aprire un’inchiesta sulle relazioni fra Regno Unito e Turchia e sull’impatto di questa situazione sulla democrazia e sui diritti umani.

“Se siete in Turchia seguite le indicazioni delle autorità, monitorate le comunicazioni di viaggio e tenetevi lontani dai luoghi pubblici”,

hanno tuonato gli esteri britannici.
Mehmet Simsek, deputato primo ministro della Turchia, ha cercato di allontanare le paure in merito alla possibilità per la Turchia di piombare in una fase di dura repressione antidemocratica.

“Lo stato di emergenza in Turchia non includerà limitazioni degli spostamenti, delle riunioni e della libertà di stampa. Non è la legge marziale degli anni novanta. Sono fiducioso che la Turchia uscirà da questa situazione con una democrazia rafforzata, con un’economia di mercato più solida e con un miglior clima per gli investimenti”,

ha affermato Simsek.
Nonostante queste parole, l’inasprimento e l’epurazione in Turchia non sembrano essere destinate a finire molto presto.
Circa 60mila fra soldati, agenti di polizia, giudici, civili e insegnanti sono stati sospesi o messi sotto inchiesta. Moltissime famiglie sono in attesa che la corte di Istanbul si pronunci sulla sorte dei loro cari.

“Sono uomini onesti. Sono dediti all’esercito e non si ribellerebbero mai. Non so come li stanno trattando, non ho notizie ma ho sentito parlare di torture”,

ha affermato una donna turca parlando dei suoi tre figli accusati di aver partecipato al colpo di stato.

Dopo il fallito colpo di stato e dopo l’epurazione di Erdogan, la situazione non sembra volersi normalizzare in Turchia e la sospensione della Convenzione europea dei diritti umani non farà altro che peggiorare una situazione già gravissima.

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