Trump sotto inchiesta per corruzione. L’indagine sulle tangenti in cambio della grazia

Riccardo Lozzi

02/12/2020

13/04/2021 - 10:23

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Trump e il suo staff sono indagati per aver concesso la grazia presidenziale in cambio di tangenti. L’inchiesta di corruzione sulla Casa Bianca.

Trump sotto inchiesta per corruzione. L’indagine sulle tangenti in cambio della grazia

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta investigando su un sistema di corruzione messo in piedi dalla Casa Bianca per la concessione della grazia presidenziale.

Dopo le voci su Rudolph Giuliani pronto a chiedere a Donald Trump la grazia preventiva, si è scoperto quindi che la massima autorità giudiziaria americana ha avviato delle indagini sulla procedura.

Queste potrebbero portare a un coinvolgimento del presidente uscente e il suo staff sull’utilizzo della prerogativa di annullamento dei reati in cambio di tangenti.

A quanto si legge nei documenti non secretati, alcuni pubblici ministeri hanno richiesto la possibilità di accedere a PC, smartphone e tablet, così da verificare la presenza di e-mail o altri tipi di comunicazioni che potrebbero contenere prove di attività illegali.

Trump sotto inchiesta per corruzione

Il giudice distrettuale Howell ha permesso l’avvio dei controlli sulla corruzione in cambio della grazia firmando l’ordinanza al riguardo.

La versione pubblica dell’atto non fornisce tutti i dettagli dello schema e sono al momento omesse le persone coinvolte.

Tuttavia è stato possibile comprendere come due individui non identificati, cui nomi sono stati cancellati dai documenti, sarebbero coinvolti nelle accuse di uno “schema di lobbying segreto” a causa del mancato rispetto delle norme del Lobbying Disclosure Act.

Oltre a questo, si è risalito ad alcune conversazioni in cui, a fronte del pagamento di un “contributo politico”, venivano richieste in cambio la grazia o la tregua della pena.

L’indagine sulle tangenti in cambio della grazia presidenziale

Sebbene al momento non sia stato trovato alcun versamento diretto, sarebbero però presenti prove su almeno una persona che ha chiesto il pardon rivendicando i finanziamenti erogati in passato e la promessa di nuovi in futuro.

Secondo alcune fonti, è stato l’uso rocambolesco di questo strumento negli ultimi 4 anni da parte di The Donald ad attirare le attenzioni degli inquirenti americani.

Infatti, durante il suo mandato Trump ha concesso 29 annullamenti della pena e ha commutato la condanna a ulteriori 16 persone, di cui la maggior parte faceva parte della stretta cerchia del tycoon.

L’ultimo è stato Michael Flynn, consigliere per la sicurezza nazionale, il quale aveva patteggiato l’accusa di aver mentito all’FBI nell’ambito dell’inchiesta Russiagate.

In arrivo la grazia per i figli e Giuliani

Oltre al suo responsabile legale Giuliani, Trump avrebbe in mente di firmare nelle prossime settimane i provvedimenti di grazia preventiva anche nei confronti dei propri figli e del genero Kushner, verso i quali teme una ritorsione futura da parte di Joe Biden.

Inoltre, alcuni rumor ipotizzano la possibilità di un’amnistia da concedere a sé stesso, magari dimettendosi nei mesi che lo separano dall’insediamento del suo successore per riceverla dal suo vice Mike Pence.

Al momento Trump ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle indagini, bollando la vicenda come una fake news sul proprio profilo Twitter.

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