Quali conseguenze dal punto di vista economico della decisione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima?
Donald Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, abbandonando così la causa sul clima. Quali saranno le conseguenze sul piano dell’economia?
Il presidente degli Stati Uniti d’America ha ritirato il suo Paese, secondo in classifica tra i più grandi responsabili per le emissioni di CO2, dagli accordi sul clima firmati a Parigi, facendo accrescere la paura per un effetto domino a causa della possibile ritirata da parte di altri Paesi sostenitori.
Trump ha preso questa decisione contro tutti: contro la sua stessa famiglia - si vocifera che Ivanka sia molto arrabbiata per la scelta - e contro le giganti multinazionali americane come Exxon, Alphabet (Google), Apple e Tesla.
Il ritiro di Trump dall’accordo di Parigi non cambia nulla
Secondo Georgina Laird, Sustainable Investment Analyst di Kames Capital, “lo scopo conclamato del tycoon è quello di salvare l’industria mineraria, ma di fatto l’abbandono dell’alleanza parigina non gli basterà per interrompere il declino delle curve di costo dell’energia solare, eolica e agli ioni di litio”.
Nei giorni scorsi gli Stati componenti gli USA hanno continuato ad operare sul pronte pro-ambiente con l’approvazione di varie manovre, e così hanno fatto anche le grandi aziende americane.
Gli Stati di New York, Washington e California si sono uniti nell’intenzione di continuare a seguire quanto scritto nell’accordo di Parigi, mentre una grande maggioranza di azionisti di Exxon (il 62%) ha espresso la volontà di approfondire l’analisti dei rischi causati dal cambiamento del clima, contro il precedente 38% segnato nel 2016.
Il green che aiuta l’economia
L’impatto di una maggiore attenzione al clima fa bene anche all’economia, grazie ai benefici correlati che funzionano da incentivo affinché Stati e aziende si muovano verso una minore influenza sull’ambiente. Così, i profitti salgono, così come l’interesse degli investitori.
Con la sua decisione, Trump ha perso un vantaggio: ora sarà la Cina, indisturbata, a guidare in prima fila il cambiamento del mondo verso il futuro, con gli Stati Uniti costretti a fare da spettatori.
Ma cosa implica tutto ciò per gli investimenti?
Il commento dell’analista Georgina Laird:
Crediamo sia troppo tardi per rallentare il passaggio a tecnologie environmental-friendly. Dall’energia solare, ai veicoli elettrici, passando per l’eolico: questa è una rivoluzione che va costruendosi ormai da tempo, con le barriere che sono andate deteriorandosi e i ritorni sugli investimenti sono saliti da rendere superflui i sussidi.
In conclusione, crediamo che il cambiamento di approccio da parte del governo USAavrà un impatto estremamente marginale sulle aziende e sui settori coinvolti nella tutela ambientale.
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