Truffe telefoniche: cosa fare e a chi rivolgersi

Isabella Policarpio

11 Giugno 2019 - 11:15

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Cosa fare in caso di truffe telefoniche? Ecco come e quando presentare querela alla Forze dell’Ordine.

Truffe telefoniche: cosa fare e a chi rivolgersi

Truffe telefoniche, cosa fare? A chi bisogna rivolgersi?

Le truffe telefoniche sono un fenomeno, purtroppo, molto diffuso. In genere vengono perpetrate da soggetti che, a seguito di insistenti chiamate, fingono di essere operatori telefonici ed offrono falsi servizi e promozioni.

Le vittime delle truffe telefoniche sono sempre più numerose, soprattutto tra gli anziani. In questo articolo vedremo come riconoscere una truffa e cosa fare dopo essere stati truffati.

Cosa sono le truffe telefoniche

Per truffa telefonica si intende un raggiro perpetrato per mezzo del telefono. Si tratta di chiamate effettuate da soggetti che fingono di essere operatori di call center e propongono offerte, promozioni e servizi inesistenti o meno convenienti di quanto prospettato alla vittima.

Anche la truffa telefonica rientra nel generale reato di truffa, ex articolo 640 del Codice Penale:

“Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro”.

Elemento fondamentale della truffa telefonica è “l’artificio e il raggiro”, questo significa che dietro la chiamata del falso operatore deve esserci la chiara volontà di ingannare la vittima, convincendola della veridicità o convenienza dell’offerta/servizio offerto.

Una delle truffe telefoniche più diffusa è la c.d Truffa del sì.

Quando si può reagire?

Per reagire ad una truffa telefonica non basta aver ricevuto la chiamata, ma occorre aver subito un danno penalmente rilevante. Il reato di truffa, infatti, si integra solo quando dalla chiamata deriva l’impoverimento della vittima e l’ingiusto arricchimento del falso operatore o dell’organizzazione per la quale agisce.

Il danno può essere sia patrimoniale che non patrimoniale.

Ciò non toglie che, quando viene individuata una truffa, si può segnalare il fatto alle Autorità competenti anche se non si è subito alcun danno, ma al solo scopo di evitare ulteriori raggiri.

Truffa telefonica: come fare querela

Dunque, chi ritiene di aver subito una truffa telefonica, può rivolgersi alle Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri o direttamente alla Procura della Repubblca) e presentare una querela.

Ricordiamo che l’atto di querela deve essere presentato entro 3 mesi dalla scoperta della truffa, altrimenti non verrà accolta. Quindi si consiglia di provvedere al più presto. La presenza di un legale non è obbligatoria, tuttavia è consigliata, soprattutto per reagire in caso di archiviazione delle querela.

Nell’atto di querela, la vittima dovrà indicare le proprie generalità, la descrizione dettagliata della truffa (ora delle chiamate, tipologia di raggiro, danno subito) e manifestare la volontà di voler perseguire penalmente il fato.

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