Tria: flat tax finanziata con aumenti Iva

Luca Fiore

09/07/2019

09/07/2019 - 10:34

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Il taglio delle imposte dirette dovrebbe essere bilanciato aumentando quelle indirette, come l’Iva. È quanto ha detto il Ministro dell’economia.

Tria: flat tax finanziata con aumenti Iva

Come da richieste arrivate da Bruxelles, è necessario un processo di riequilibrio dell’imposizione fiscale. È quanto ha rimarcato, al termine dell’Eurogruppo, il ministro dell’economia Giovanni Tria.

“Credo che l’imposizione fiscale vada riequilibrata riducendo la fiscalità diretta a favore dell’imposta indiretta”, ha detto il titolare di Via XX Settembre.

Tria: meno fiscalità diretta favorisce crescita

Per Tria questo processo, che in soldoni prevede l’incremento dell’Iva finalizzato al finanziamento della c.d. “flat tax”, “è destinato a favorire la crescita”.

«Sono sempre stato convinto che l’imposizione fiscale vada riequilibrata riducendo la fiscalità diretta a favore delle imposte indirette».

«L’imposizione indiretta grava su tutti i beni consumati, mentre quella diretta pesa sui salari, sul salario reale ed entra nei costi di produzione, soltanto all’interno del Paese».

Anche se quella della “tassa piatta” rappresenta uno dei capisaldi della Lega, il Carroccio, insieme agli allegati del Movimento 5 Stelle, potrebbe essere contrario a questa ipotesi a causa delle ricadute incerte in termini di consenso.

Al momento, il piano delineato dal sottosegretario Bitonci prevede un taglio delle aliquote Irpef dal 24 al 15 per cento per i redditi tra i 35 mila e i 50 mila euro. Nel provvedimento sarebbe anche compreso una riduzione della pressione fiscale per i contribuenti con aliquota ora compresa tra il 16% e il 17%.

Tria: debito va stabilizzato, è nel nostro interesse

Nell’ambito del processo di gestione dei conti pubblici, Tria ha detto di star facendo “quello che dobbiamo fare per l’economia italiana, stabilizzando il debito". Non si tratta “solo di rispondere all’Europa […] lo facciamo perché pensiamo che questo coincida con gli interessi italiani".

«Lo sforzo grosso» è stato comunque fatto quest’anno e per conoscere le necessità per il prossimo bisognerà vedere “come andrà l’economia nel secondo semestre".

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