Il tanto odiato test di accesso alla facoltà di Medicina verrà abolito entro fine luglio. Questa la promessa del ministro Giannini. Si opterà per il metodo di selezione "alla francese". Tutti i dettagli
Una vera rivoluzione salutata con plauso e gioia da migliaia di studenti. Entro fine luglio potremo dire addio ai test di medicina che quest’anno hanno visto concorrere 64mila candidati per 10mila posti disponibili.
Un cambiamento per molti epocale che con ogni probabilità arriverà entro fine luglio. Ad annunciarlo lo stesso ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ha paventato l’introduzione di un sistema alla francese: un anno libero per tutti, accesso al secondo su base meritocratica.
Ecco il post:
Nel corso di un’intervista a Radio Capital, il ministro è nuovamente tornato sulla questione:
“Anche i miei predecessori avevano espresso dubbi motivati sulla qualità dei test, ci sono state rivisitazioni continue. Non bastano due ore per decidere il futuro della vita di una persona. Vogliamo una selezione che sia la migliore possibile e per questo c’è l’ipotesi di lasciare libera l’iscrizione al primo anno e poi avere una selezione durissima per poter accedere al secondo anno. Così si iscriverebbero i più motivati“.
Un test che non è mai piaciuto a nessuno, sia perché considerato iniquo, sia per gli enormi strascichi che ogni anno si ripetono senza possibilità di soluzione (l’ultimo esempio è il caso dell’università di Bari).
Ma le associazioni degli Studenti, da sempre contrarie al test e che l’hanno più volte definito contrario a quel diritto allo studio garantito dalla Costituzione, preferiscono rimanere con i piedi per terra:
il ministro deve garantire un tavolo di confronto affinché il cambiamento di sistema sia positivo e non peggiorativo. Le nostre battaglie e i nostri ricorsi negli anni hanno dimostrato la necessità di rivedere un sistema al collasso e questa ne è la prova”,
ha dichiarato Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari. Dello stesso avviso anche Rete Studenti Medi e Studicentro:
“E’ giusto che le modalità con le quali si giudicano decine di migliaia di studenti ogni anno siano al centro dell’interesse del ministro e del Governo. Solo non vorremmo correre il rischio di dare delle risposte parziali e insufficienti alle esigenze delle aspiranti matricole, che chiedono solo di avere trasparenza e meritocrazia prima di essere valutati per accedere alle facoltà a numero chiuso”.
Insomma gli studenti non si fidano, e guardando al passato e al presente, non hanno tutti i torni.
Il sistema francese, come funziona?
Nel corso del dibattito nato su Facebook il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha parlato dell’adozione del sistema francese o di un suo possibile adattamento al contesto italiano.
Il sistema di selezione francese prevede infatti che le matricole abbiano libero accesso al primo anno di studi. Tutti insomma potranno iscriversi ed avere la possibilità di seguire i corsi e sostenere gli esami.
Alla fine del primo ciclo, verrà effettuata una selezione su base meritocratica che permetterà solo ai più bravi di accedere al secondo anno e continuare il loro percorso all’interno della facoltà di medicina. Gli altri dovranno “ripiegare” su altro.
Giannini ha specificato che entro la fine di luglio il ministero deciderà quale saranno le regole da seguire e come cambierà il destino di migliaia di universitari italiani che nel frattempo si godono una prima, buona, notizia.
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