Terremoto a Ischia: sfollati costretti a pagare il biglietto del traghetto, di chi è la colpa?

Alessandro Cipolla

22 Agosto 2017 - 13:41

Terremoto a Ischia: dopo la scossa di ieri notte chi ha cercato di abbandonare l’isola ha dovuto pagare il biglietto del traghetto nonostante il pericolo. Di chi è la colpa?

Terremoto a Ischia: sfollati costretti a pagare il biglietto del traghetto, di chi è la colpa?

Il terremoto che ha colpito l’isola di Ischia ha fatto ripiombare l’Italia nell’incubo sismico. Mentre ancora si scava per liberare chi è intrappolato sotto le macerie, divampano già numerose però le polemiche.

Il primo j’accuse è stato lanciato dagli speleologi, rimasti sconcertati su come un evento sismico di magnitudo 4, ben inferiore al terremoto che ha colpito il Centro Italia, possa aver provocato così tanti danni. Al momento infatti il tragico bilancio parla di 2 morti e 39 feriti.

In concomitanza con il fuggi fuggi generale da parte dei tanti turisti per abbandonare l’isola di Ischia, è scoppiata però anche la questione di chi è stato costretto a pagare il biglietto del traghetto per raggiungere Pozzuoli.

Nella notte infatti è partita una sola corsa speciale verso il Continente organizzata dalla Capitaneria di porto, per tutte le altre è stata necessario fare il regolare biglietto per lasciare l’isola appena colpita dal terremoto.

Terremoto a Ischia, il caso dei biglietti del traghetto

A quasi un anno dal terremoto che ha devastato il Centro Italia la terra è tornata a tremare nel nostro paese. Alle ore 20:57 infatti un sisma di magnitudo 4, inizialmente classificato come magnitudo 3,6, ha colpito l’isola di Ischia.

Numerosi i crolli e i danni, con il comune di Casamicciola che è risultato essere quello più colpito. Il bilancio attuale, mentre ancora si scava sotto le macerie, parla di 2 donne morte e di 39 feriti.

Al momento gli sfollati sarebbero più di 2.000, ma essendo nel pieno della stagione estiva l’isola era come di consuetudine gremita di turisti. Dopo l’evento sismico, subito è partita la corsa dei villeggianti per cercare di lasciare Ischia.

Come si può ben immaginare, il tempo di realizzare cosa fosse accaduto e di fare armi e bagagli che la gente si è riversata verso i punti di imbarco. Nella notte più di 1.000 sono state le persone che hanno lasciato l’isola, ma non è mancata la polemica per il fatto che per salire a bordo è stato necessario pagare il costo del biglietto.

Soltanto alle ore 02:30 la Capitaneria di porto ha organizzato una corsa straordinaria partita da Casamicciola, il comune più colpito. Visto il pericolo concreto, in molti si sono domandati se fosse stato più giusto non far pagare il biglietto, con la polemica che subito si è spostata sul web.

Di chi è la colpa?

Fin dalla sera del terremoto grande è stata la calca per cercare di imbarcarsi sul primo traghetto per Pozzuoli. Memori dei terremoti già vissuti in Italia, il pericolo di più scosse di elevata magnitudo ravvicinate è tristemente probabile.

L’aver visto poi venir giù case ed edifici ha convinto la maggior parte dei tanti turisti ad abbandonare al più presto Ischia. La prima corsa è riuscita a partire soltanto alle 23:40, con due ore di ritardo vista la situazione di sostanziale caos che si era creata.

Per poter salpare infatti bisognava essere in possesso di regolare biglietto dal costo di 18 euro, con alcuni turisti che hanno fatto notare come gli è stato chiesto di pagare anche un supplemento di 2 euro per uno spostamento di orario.

A far scattare la polemica è stato l’inviato di Striscia la Notizia Luca Abete, che tramite la sua pagina ufficiale Facebook ha postato la foto di un biglietto pagato sottolineando come, vista la situazione, forse sarebbe stato più giusto fare delle corse gratuite.

Chi gestisce le corse dei traghetti che collegano Ischia a Pozzuoli è la Caremar, acronimo di Campania Regionale Marittima. Fino al 2009 la società era controllata dal ministero dei Trasporti, per passare poi sotto la guida della Regione.

Nel 2013 poi tramite bando la Caremar è stata privatizzata, con il gruppo SNAV-Rifim che è risultato il vincitore. In questo momento quindi i collegamenti marittimi sono gestiti da una società privata.

Il pagamento del biglietto quindi è avvenuto in maniera regolare visto che la Questura aveva chiesto la disponibilità delle navi, senza requisirle. In più, non era stato firmato nessun ordine di evacuazione che potesse giustificare un trasporto gratuito da parte di un traghetto privato.

Dal punto di vista normativo quindi è stato giusto che chi volesse abbandonare l’isola dopo il terremoto pagasse un regolare biglietto. Oltre ai regolamenti esiste però anche il buon senso, con il far pagare la maggiorazione di 2 euro a chi cambiava orario che con ogni probabilità è stato un gesto che si poteva tranquillamente evitare.

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