Come aiutare gli sfollati delle zone colpite dal nuovo terremoto del 30 ottobre 2016? Tutte le iniziative messe in atto e gli aiuti previsti per i terremotati di Marche e Umbria.
Il terremoto del 30 ottobre che ha colpito Marche, Umbria e Lazio con una magnitudo 6.5 non ha provocato morti e nessuno, stando alle notizie ufficiali, è in pericolo di vita.
Tuttavia sono migliaia gli sfollati: 25mila nelle Marche e 15mila in Umbria, di cui 3mila solo a Norcia e a Castelluccio, tra i comuni più colpiti dal sisma. Questi i dati, ma secondo le fonti della presidenza del Consiglio si potrebbero raggiungere i 100mila sfollati.
Come aiutare i terremotati?
Il sisma che nella notte del 24 agosto ha distrutto Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, provocando 300 vittime e migliaia di sfollati, ha mosso tutti i cittadini italiani, che da subito si sono attivati per inviare aiuti umanitari e beni di prima necessità alle popolazioni rimaste senza nulla. In quell’occasione l’Italia ha dimostrato un’immensa solidarietà, e anche questa volta sono in tanti a chiedersi cosa si può fare per gli sfollati di Umbria e Marche che hanno perso la casa e stanno vivendo giorni di grande paura.
Oggi il Governo stanzierà altri 40 milioni per l’emergenza terremoto in Centro Italia, e presenterà gli emendamenti al decreto approvato ad agosto. L’intenzione è quella di accelerare tutte le procedure burocratiche e ottenere dal Parlamento massimo consenso e collaborazione prima che il “contagio sismico” in Italia provochi altri danni.
Ricordiamo, intanto cosa si può fare per gli sfollati del Centro Italia in questo momento e qual è il numero attivo di emergenza sisma per inviare un aiuto economico a chi ha perso tutto.
Terremoto 30 ottobre Marche-Umbria, cosa fare? Il bilancio di danni e gli sfollati
Il violento terremoto nel Centro Italia di domenica 30 ottobre con epicentro tra Preci e Norcia non ha colto impreparati, e anche per questo si sono potuti evitare i morti. Ma nel drammatico bilancio del sisma, il più forte in Italia da quello del 1980 in Irpinia, ci sono i piccoli borghi d’Italia, come la perla dell’Umbria Castelluccio di Norcia. Il paesino, arroccato su un monte e famoso in tutto il mondo per la fioritura multicolore che ogni anno richiama milioni di turisti, è stato raso al suolo. I residenti sono stati evacuati in elicottero, l’unico mezzo con cui si è potuto portare in salvo le popolazioni colpite dal momento che le strade sono impraticabili.
Sui monti Sibillini, tra Umbria e Marche, si è creata una frattura: un vero e proprio taglio nella montagna è una delle immagini più inquietanti di questo evento catastrofico, sisma più forte in Italia da quello del 1980 in Irpinia. Ma purtroppo il dramma non è finito alle 7.40 della mattina del 30 ottobre, perché dopo il sisma del 24 agosto che ha distrutto Accumoli e Amatrice si sono susseguite moltissime scosse, fino a quella più forte della sera del 26 ottobre, quando si è attivato il sistema di faglie meridionale.
Da lì è ricominciato l’incubo per le popolazioni del Centro Italia sopravvissute al sisma di agosto. Dopo il terremoto delle 7.40 del 30 ottobre sono stati registrati più di 200 eventi sismici di lieve entità. Le zone dell’epicentro sono in piena emergenza, e tra evacuazioni e paura, si teme un esodo di massa. Il sisma si è sentito dal Trentino Alto Adige alla Puglia, e ha creato problemi anche a Roma, dove oggi 31 ottobre le scuole rimarranno chiuse.
L’ultimo bilancio, per fortuna, è meno grave del precedente sisma: nessun morto e qualche ferito grave, anche se si temono persone rimaste sotto le macerie nelle piccole frazioni limitrofe. Norcia e gli altri paesi devastati rischiano di diventare città fantasma. Si parla di 40mila sfollati, che potrebbero arrivare a 100mila.
Terremoto Centro Italia 30 ottobre 2016, aiuti: cosa si sta facendo
Renzi, accorso sui luoghi del sisma, ha cercato di rassicurare tutti dicendo che ci sono le risorse e i fondi per ricostruire tutto: case, chiese, negozi. Nel pomeriggio di oggi 31 ottobre è atteso il Consiglio dei Ministri straordinario convocato per decidere i nuovi interventi e gli aiuti da destinare ai comuni marchigiani, umbri e alto-laziali.
“Tutte le risorse necessarie noi le abbiamo a disposizione, abbiamo spazio per poterle prendere nel bilancio e non abbiamo nessun tipo di riguardo per le regole tecnocratiche che negherebbero l’idea stessa di identità del Paese e del territorio”,
ha detto il premier.
Anche l’UE fa sapere di essere pronta ad aiutare. “Stiamo monitorando attentamente l’impatto del nuovo terremoto in Italia. Siamo in contatto con la Protezione civile italiana” ha dichiarato il commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis su Twitter.
Intanto le popolazioni di Umbria, Lazio e Marche colpite dal nuovo sisma hanno passato la notte in auto, nelle palestre e nelle strutture di accoglienza allestite dalla Protezione civile. Altri, che hanno accettato di spostarsi, hanno alloggiato negli alberghi sul Trasimeno messi a disposizione per accogliere gli sfollati. Il ministro dell’Interno Alfano ha assicurato che si saranno subito case prefabbricate, mentre il commissario per la ricostruzione Vasco Errani avverte che dovranno essere rifatti tutti i test di agibilità.
Terremoto Centro Italia 30 ottobre 2016: come aiutare gli sfollati?
La Protezione Civile, i vigili del fuoco e gli operatori del 118 hanno evacuato le zone del confine umbro-marchigiano colpite dal sisma con gli elicotteri, disposto pullman diretti alle città costiere, e adibito palestre e strutture al chiuso ad aree di accoglienza per far trascorrere la notte nel modo più sicuro possibile.
Ma c’è un modo che noi italiani tutti abbiamo per aiutare i terremotati costretti a fuggire o rimasti senza casa? Chi ha alberghi, camere e strutture ricettive sulla costa adriatica o sul Trasimeno si è già attivato per ospitare le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case. Al momento, oltre all’ospitalità che tutti i cittadini possono offrire agli sfollati, non vi sono richieste di beni di prima necessità.
“Si dovrà ricorrere alle strutture alberghiere della costa per ospitare la maggior parte delle persone che avranno bisogno di un riparo per i prossimi giorni”, ha detto il presidente della Regione Marche Ceriscioli. “L’assistenza alle popolazioni colpite deve avvenire fuori dall’area dell’epicentro, non solo nella costa, ma regione per regione. Non potremo assistere le persone nelle aree colpite. Ricordo che questo è un terremoto 6.5, è dal 1980 che non ci confrontiamo con questa magnitudo”.
I cittadini di Norcia lanciano un appello ai media: “preferiamo avere una tenda e restare vicino alle nostre case; siamo abituati al freddo, non ci spaventa”. La Regione assicura che nelle prossime ore saranno montate tensostrutture collettive in cui la comunità potrà trascorrere a notte, ma sono in tanti già mobilitati per dare aiuto e assistenza agli sfollati.
Terremoto Centro Italia 30 ottobre 2016: riattivato numero solidale
A seguito del nuovo sciame sismico del 30 ottobre la Protezione Civile ha riattivato il numero solidale di emergenza sisma per donare 2 euro a sostegno delle popolazioni colpite. Grazie al protocollo d’intesa esistente tra il Dipartimento della Protezione Civile e gli operatori di telefonia mobile e fissa in Italia, è possibile donare 2 euro tramite un sms da cellulare o effettuando una chiamata da linea fissa al numero 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori senza alcun ricarico e il Dipartimento della Protezione Civile provvederà a destinarli ai Comuni colpiti dal sisma.
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