La pubblica amministrazione italiana è la più lenta d’Europa a pagare i debiti alle aziende. Prevista per oggi l’apertura della procedura di infrazione contro l’Italia.
L’Italia si conferma maglia nera per la precisione dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese.
Il vicepresidente della commissione europea, Antonio Tajani, la settimana scorso aveva annunciato che oggi avrebbe compiuto i primi passi formali di una procedura di infrazione a carico dell’Italia sul mancato rispetto della direttiva sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione alle imprese.
Per il mancato pagamento dei debiti alle imprese la pubblica amministrazione italiana dovrà pagare interessi di mora all’8,25% che, secondo Tajani sui debiti accumulati nel 2013, dovrebbero ammontare a 3-4 miliardi di euro. Inoltre, in caso di condanna da parte dell’Europa, l’Italia rischia una senza da "centinaia di migliaia di euro al giorno".
Dal momento dell’apertura della procedura di infrazione contro l’Italia, la decisione dovrebbe essere presa nel giro di un paio di mesi.
Tempi italiani
Anche nel 2013 la pubblica amministrazione italiana si conferma la più lenta d’Europa nel pagamento dei proprio debiti con le imprese che forniscono beni o servizi. Il decreto sui tempi di pagamento che recepisce la direttiva europea indica il limite a 30 giorni; la media Ue si attesta sui 61 giorni di tempo per il pagamento. Con una media di 170 giorni l’Italia super la media Ue di 109 giorni e supera il limite stabilito dalla legge di 140 giorni.
Secondo il Cgia di Mestre, l’Italia è l’unico Paese d’Europa che tra il 2009 e il 2013 ha visto aumentare i tempi medi di pagamento, sia tra le imprese private (+ 8 giorni), sia tra la Pubblica amministrazione (Pa) e le aziende private (+ 42 giorni).
Ma non è tutto. L’Italia vanta un altro debito negativo: ha il maggior debito commerciale della PA verso le imprese, pari al 4% del PIL nazionale.
“Nell’ultimo anno, fa notare il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, la situazione in Italia è leggermente migliorata. Tra le imprese i tempi di pagamento sono rimasti uguali, mentre tra il Pubblico e le aziende private sono scesi di 10 giorni. Nonostante ciò, rimaniamo in entrambi i casi i peggiori pagatori d’ Europa e la distanza con le disposizioni previste dalla legge che ha recepito la Direttiva Ue contro il ritardo nei dei pagamenti rimane abissale.”
Questi i dati elaborati dal Cgia di Mestre:
Il 31 gennaio scorso il vicepresidente della Commissione UE, Antonio Tajani, si è detto "pronto da lunedì prossimo (oggi Ndr) ad avviare la pratica per l’apertura della procedura di infrazione per l’Italia".
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