Tassa di successione: nella Legge di Stabilità 2015 arriva l’aumento. Ecco come cambiano aliquote e franchigia

Marta Panicucci

17/09/2014

18/09/2014 - 12:59

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La tassa di successione potrebbe essere finita nel mirino del governo. Con la legge di stabilità 2015 aumenterà l’aliquota e diminuirà la franchigia, ecco come.

Tassa di successione: nella Legge di Stabilità 2015 arriva l’aumento. Ecco come cambiano aliquote e franchigia

La Tassa di successione sembra essere finita nel mirino del governo, intento a reperire le coperture economiche necessarie per attuare alcuni provvedimenti. In sede di Legge di Stabilità 2015 infatti, si potrebbe mettere mano alla tassazione sulle successioni. Su questa tassa l’Italia va controcorrente, a fronte di una pressione della fiscalità generale ben al di sopra della media europea, per quanto riguarda la tassa di successione l’Italia appare ancora come un paradiso fiscale.

Per questo motivo il governo ha la possibilità di intervenire innalzando le aliquote e abbassando la franchigia della tassa di successione alla scopo di ottenere almeno un miliardo di incasso.

Legge di stabilità 2015
Il governo dovrà presentare la Legge di stabilità 2015 entro il prossimo 15 ottobre. Il premier Renzi e il governo stanno facendo trapelare poche notizie circa i provvedimenti contenuti all’interno dell’ex legge finanziaria. Ma alcune cose le diamo ormai per certe: una consistente spending review per trovare la coperture necessarie ad alcuni provvedimenti; un intervento per ecobonus e bonus ristrutturazioni atteso nel decreto Sblocca-Italia e rimandato in sede di Legge di Stabilità; possibili modifiche alla tassazione sulla casa che, anche quest’anno tra rinvii e ritardi, ha creato soltanto caos tra i cittadini.

Tra questi provvedimenti potrebbe anche rientrare un aumento della tassa di successione. Il governo Renzi, già a partire dal decreto Irpef, ha dimostrato la volontà di aumentare la pressione fiscali sui patrimonio degli italiani: l’imposta sulle rendite finanziarie è aumentata dal 20% al 26% ed è stata rivista al rialzo l’imposta di bollo sui prodotti finanziari, innalzata dallo 0,15% allo 0,20%.

Tassa di successione
La tassa di successione e donazione è un’imposta dovuta allo Stato per il trasferimento della proprietà o di altri beni avvenuta in seguito alla morte del proprietario o ad una sua donazione spontanea.

Si distingue:

  • la successione, in cui il trasferimento dell’immobile o del bene avviene in seguito alla morte del proprietario, in base a quanto stabilito dalla legge o da un testamento;
  • la donazione, per l’accordo con cui il titolare, dispone di un suo diritto a vantaggio di altri.

Possono essere oggetto di successione o donazione:

  • beni immobili;
  • obbligazioni, crediti, denaro e gli altri beni mobili.

Tassa di successione attuale
Attualmente la tassa di successione italiana è tra le più leggere d’Europa, secondo le ultime disposizioni approvare al tempo del secondo governo Prodi. La tassa di successione attuale prevede una franchigia di un milione di euro, al di sotto della quale non vi è alcun prelievo. Oltre tale soglia invece, si distinguono diverse aliquote, a seconda del grado di parentela:

  • 4%, per i beni devoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, (sopra 1 milione di euro)
  • 6%, per i beni devoluti a favore di fratelli e sorelle, degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, (sopra i 100mila euro)
  • 8%, per i beni devoluti a favore di altri soggetti.

Tassa di successione dal 2015
Allo studio del governo, secondo le indiscrezioni di stampa, sarebbe l’aumento delle aliquote e l’abbassamento della franchigia sopra la quale scattano i prelievi. Attualmente il governo incassa dalla tassa di successione circa 500milioni di euro, e con la Legge di stabilità si prefissa lo scopo di arrivare ad un milione di euro.

La soglia di 1 milione di euro per gli eredi in linea retta potrebbe essere ridotta tra 200 e 300mila euro. E contestualmente, innalzate le aliquote dal 4 al 5% per gli eredi in linea retta, dal 6 all’8% per gli altri parenti e dall’8 al 10% per gli estranei.

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