Tari 2014, sebbene il termine del 30 settembre per emanare i provvedimenti necessari alla riscossione della tassa non sia stato rispettato da circa 700 Comuni, ciò non significa che alcuni cittadini saranno esonerati dall’odiata imposta. Lo ha precisato il Mef, durante un question time che si è svolto ieri alla Camera dei deputati, indicando come gli enti locali possano rivalersi nei confronti dei contribuenti residenti all’estero.
Tari 2014, il 30 settembre scorso tutti i Comuni avrebbero dovuto emanare i provvedimenti necessari all’esigibilità della tassa sui rifiuti; tra questi, il piano finanziario, il regolamento e le tariffe. A quanto risulta, però, tra i 650 e i 700 enti locali non hanno rispettato tale termine, e adesso si trovano ad affrontare il problema di un servizio da corrispondere obbligatoriamente (quello della raccolta e dello smaltimento rifiuti) senza sapere come chiedere ai cittadini di corrisponderne il pagamento attraverso l’apposita tassa. Non è la prima volta che il Governo Renzi viene incontro alle esigenze di Comuni inadempienti (si vedano le proroghe in materia di Tasi), e anche questa volta pare non voler essere da meno.
Le ipotesi all’interno della Legge di stabilità
Il sottosegretario all’economia, Pier Paolo Baretta, intervenendo a un question time sull’argomento che si è svolto ieri presso la Commissione Finanze della Camera dei deputati, ha precisato che il dicastero è perfettamente a conoscenza del problema, e si sta già lavorando a una rapida soluzione. L’ipotesi più accreditata in queste ore è che venga inserita una norma all’interno della Legge di Stabilità che consenta ai Comuni ritardatari di avvalersi della vecchia Tarsu, ovvero la tassa sull’immondizia in vigore fino al 2013.
Caccia ai morosi residenti all’estero
Tra gli altri nodi affrontati, quello della difficile esigibilità del tributo per i contribuenti residenti all’estero: in questo caso la legge prevede il recupero dell’evasione attraverso la collaborazione con i diversi Stati membri dell’Unione europea. Anche la Tari, infatti, gode della protezione prevista dalla mutua assistenza per il recupero di tributi, imposte e dazi, così come previsto dalla direttiva 16 marzo 2010, n. 24.
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