Dove e come fare il tampone gratis e chi ne ha diritto: ecco le info utili per chi va al lavoro senza green pass tramite test negativo, e quali costano di meno.
Dove fare il tampone gratis e chi può non pagare? Con l’obbligo del green pass per tutti per andare al lavoro crescerà la domanda di tamponi da parte di chi non vuole o non può fare il vaccino per ottenere il pass.
Rifiutata la proposta dei sindacati di tamponi gratis per tutti, il governo con il nuovo decreto in vigore da ottobre ha definito le categorie che hanno diritto al tampone gratuito e rafforzato la misura dei prezzi calmierati dei test antigenici rapidi in farmacia, con sanzioni severe per chi non la applica. Vediamo allora chi può fare il tampone gratis per ottenere il green pass o per andare al lavoro (ma non solo), quali tamponi costano di meno e per chi.
Tampone gratis, dove si può fare in Italia
Il tampone molecolare è gratuito quando, dietro ricetta del medico, che lo prescrive per contatto a rischio o sintomi riconducibili al Covid, ci si rivolge a un drive-in o a una struttura accreditata. In questo caso il costo del tampone non è a carico del cittadino ma del SSN.
Il tampone antigenico rapido, che si può effettuare anche in farmacia, è invece sempre a pagamento tranne per chi, per motivi di salute certificati, non si può vaccinare. Su questo punto torneremo tra poco.
Forse non tutti sanno che ad oggi chiunque può sottoporsi gratuitamente al tampone antigenico rapido presso le strutture allestite dalla Croce Rossa nelle principali stazioni italiane.
Ecco dove andare per fare il tampone gratis, senza prescrizione medica e senza prenotazione:
- Roma Termini
- Milano Centrale
- Napoli Centrale
- Bari
- Bologna
- Cagliari
- Firenze Santa Maria Novella
- Palermo
- Reggio Calabria
- Torino Porta Nuova
- Venezia Santa Lucia
- Genova Piazza Principe
Prima di vedere nel dettaglio come fare il tampone gratuito perché esenti da obbligo green pass e vaccino, c’è da fare un’importante precisazione. Il governo ha dato parere favorevole all’emendamento al decreto bis per allungare la durata della validità del tampone a 72 ore, un giorno in più rispetto a quella attuale. Novità che riguarda però solo il tampone molecolare, e non il rapido che viene fatto in farmacia e che - salvo novità dell’ultimo minuto - continua a valere 48 ore.
Per chi ha fatto il vaccino la durata del green pass diventa di 12 mesi (anziché 9), mentre per chi ha l’attestato di guarigione il pass scade dopo 6 mesi.
Tampone gratis per andare al lavoro senza green pass: per chi
La legge prevede che l’obbligo di mostrare la certificazione verde Covid-19 per i lavoratori non si applica ai soggetti fragili, che non possono vaccinarsi o che hanno avuto gravi reazioni avverse.
Ecco chi può ottenere l’esenzione dal green pass:
- I bambini sotto i 12 anni, perché la loro fascia d’età non è vaccinabile. Sono comunque tenuti a fare un tampone molecolare o antigenico rapido se hanno più di 6 anni in caso di viaggio all’estero o nelle situazioni in cui sia richiesto.
- Le persone che per motivi di salute, sulla base di idonea certificazione medica, non possono vaccinarsi.
- Coloro che hanno avuto una reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino.
- Le donne in gravidanza. Il vaccino non è controindicato per chi aspetta un bambino, ma ci si può far rilasciare dal medico un certificato di esenzione temporanea dalla vaccinazione. L’allattamento non è invece una condizione che dà diritto all’esenzione dal vaccino, perché non presenta controindicazioni.
- Chi ha avuto una manifestazione della sindrome di Guillain-Barrè nelle 6 settimane successive dalla somministrazione del vaccino. In questo caso si può sempre considerare l’utilizzo di un diverso vaccino.
- Chi ha avuto casi di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione con Pfizer o con Moderna.
Per essere valida la certificazione di esenzione dal green pass deve essere rilasciata da:
- medici vaccinatori dei Servizi vaccinali
- medico di medicina generale
- pediatra di libera scelta.
I medici di famiglia e i pediatri possono rilasciare l’esenzione solamente se operano all’interno della campagna di vaccinazione anti Covid nazionale. Il certificato dovrà essere rilasciato in modo gratuito e dovrà contenere le informazioni anagrafiche del paziente, la dicitura “soggetto esente alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Certificazione valida per consentire l’accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n 105”, la data di validità, timbro e firma del medico certificatore e il numero di iscrizione all’ordine o codice fiscale del medico certificatore.
Tamponi in farmacia a prezzi calmierati
Ricapitolando, ci sono 3 modi per sottoporsi a tampone gratuito:
1. avere l’esenzione dal green pass per motivi di salute
2. avere la prescrizione del medico curante
3. nelle strutture della CRI presso le stazioni, senza limiti di età o prescrizione medica. I minori possono effettuare il test rapido solo se accompagnati da un genitore o da un tutore legale.
Ma non è tutto.
L’ultimo decreto approvato dal governo Draghi in data 16 settembre, che estende l’obbligo di presentare il green pass a tutti per accedere al proprio luogo di lavoro, ribadisce l’obbligo di prezzi calmierati per i tamponi nelle farmacie.
L’Art. 4 “Misure urgenti per la somministrazione di test antigenici rapidi” del decreto-legge emanato il 15 settembre 2021 afferma che le farmacia sono tenute ad assicurare fino al 31 dicembre 2021 la somministrazione di test antigenici rapidi per la rilevazione di antigene Sars-CoV-2 secondo le modalità e i prezzi previsti nel protocollo d’intesa firmato a fine luglio. Questo significa che i prezzi dei tamponi in farmacia costano 8 euro per i minorenni e 15 euro per tutti gli altri.
Finora il costo dei tamponi rapidi in farmacia e laboratori privati si aggirava intorno ai 20-40 euro, mentre per un molecolare eseguito senza ricetta e privatamente il costo può andare dai 70 ai 100 euro in media.
Le farmacie che si rifiuteranno di applicare i prezzi calmierati vanno incontro a una sanzione amministrativa da 1.000 a 10.000 euro e rischiano la chiusura dell’attività fino a 5 giorni.
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