TFR in busta paga da Aprile,decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale: le ultime novità sul modello di richiesta e i beneficiari

Simone Casavecchia

20/03/2015

29/10/2015 - 12:57

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto che rende operativa la misura del TFR in busta paga che però potrà essere operativo solo da Aprile: ecco quali sono le ultime novità su modello di domanda, convenienza, richiesta e tassazione.

TFR in busta paga da Aprile,decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale: le ultime novità sul modello di richiesta e i beneficiari

Pubblicato ieri, in Gazzetta Ufficiale, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 29/2015) contenente il regolamento che regola le modalità per ottenere il TFR in busta paga.

La misura, introdotta dalla Legge di stabilità 2015, consentirà ai lavoratori di ottenere la quota mensile di retribuzione destinata al TFR, direttamente in busta paga ma, per quella che doveva essere una rivoluzione, sono ancora molti i dubbi e le perplessità che affannano sia gli operatori di settore che i lavoratori stessi.

TFR in busta paga da Aprile
Quel che ormai sembra essere certo è che, per la lentezza e i ritardi della burocrazia, il TFR in busta potrà essere ottenuto solo a partire da Aprile e non da Marzo come aveva stabilito il testo della Legge di Stabilità che aveva introdotto la misura. I consulenti del lavoro segnalano, infatti, che

"In questi giorni si stanno completando le operazioni di elaborazione delle buste paga dei dipendenti delle medie-grandi aziende, che pagano le retribuzioni entro il giorno 27 del mese. Si tratta del 60% circa dei rapporti di lavoro del settore privato. E nella prossima settimana cominceranno le elaborazioni che riguardano le micro-piccole aziende. Insomma, il processo mensile che porta alla gestione della busta paga si è messo in moto e non ci sono più spazi di recupero, perlomeno per il mese di marzo"

Occorrerà altro tempo, quindi, per comprendere il funzionamento e le modalità di compilazione del modulo di richiesta, inserito all’interno del Decreto mentre nel frattempo vengono tradite sia le aspettative di quei lavoratori che avrebbero voluto vedersi riconosciuta la misura da Marzo (si tratta, infatti, di una misura pensata per costituire un’integrazione del reddito) sia le attese delle aziende che aspettano disposizioni in merito già dal 1 Gennaio.

L’Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro oltre al ritardo del DPCM che non consentirà di fruire del beneficio da Marzo, ricorda anche che, tra le misure necessarie per rendere realmente operativo il TFR in busta paga manca ancora la convenzione tra Ministero del Lavoro, INPS e Abi che consentirà alle piccole e medie imprese di ottenere prestiti e finanziamenti a tasso agevolato per ottenere i fondi utili a far fronte alle richieste di anticipo del trattamento di fine rapporto in busta paga che, presumibilmente, arriveranno dai rispettivi lavoratori.

Beneficiari e esclusi
Possono richiedere il TFR in busta paga i lavoratori che hanno stipulato un contratto di lavoro con l’azienda in cui lavorano da almeno 6 mesi e che non hanno vincolato il loro TFR verso una fondo pensione privato o non hanno ceduto il TFR a garanzia di contratti di prestito.
Sono esclusi dalla possibilità di richiedere il TCFR in busta paga i lavoratori del settore agricolo, i lavoratori domestici e i lavoratori il cui CCNL obbliga al trattenimento del TFR ai fini dell’accantonamento pensionistico.

Modulo di richiesta
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 29 del 20 Febbraio 2015, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale e (GU Serie Generale n. 65 del 19-3-2015) che entrerà in vigore il prossimo 03 Aprile 2015 fornisce anche, con l’allegato A, il Modello QUIR per la richiesta del TFR in busta paga. Il modulo (scaricabile dall’icona qui sotto) deve essere compilato dal lavoratore e consegnato al datore di lavoro.

Adempimenti dell’azienda
Per assegnare la quota mensile di TFR in busta paga l’azienda deve soddisfare le seguenti caratteristiche:

  • non essere in cassa integrazione guadagni;
  • deve prevedere il pagamento della quota integrativa unitamente alla retribuzione mensile;
  • deve ottenere l’assenso del lavoratore all’inoltro all’Inps della richiesta di anticipo del Tfr;
  • è tenuta a disporre il pagamento del TFR in busta paga a partire dal terzo mese successivo a quello di competenza, nel caso in cui richieda un apposito finanziamento, a titolo di copertura, a una finanziaria o a una banca;

Proprio quest’ultima misura fa sì che per le piccole aziende, passeranno almeno ulteriori 50 giorni, nel caso in cui chiedano un finanziamento specifico per coprire le richieste. Ciò implica che in molti casi il TFR in busta paga arriverà effettivamente nella busta paga di Giugno 2015.

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