La Svizzera ha compiuto un passo decisivo per risolvere una vecchia e odiosa controversia con gli Stati Uniti in materia di evasione fiscale. Molto presto, le leggi sul segreto bancario non saranno più intoccabili.
La Svizzera ha compiuto un passo decisivo per risolvere una vecchia e odiosa controversia con gli Stati Uniti in materia di evasione fiscale. Molto presto, le leggi sul segreto bancario non saranno più intoccabili.
Negli ultimi anni la pressione sulla Svizzera è cresciuta notevolmente mentre gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito hanno accelerato i propri sforzi per raccogliere gettito fiscale derivante da attività non dichiarate. Nel 2009 UBS, il maggiore creditore della Svizzera, ha pagato una multa di $ 780 milioni negli Stati Uniti e ha ammesso di aver incoraggiato i contribuenti americani a nascondere asset in conti segreti svizzeri . Da quel momento le autorità statunitensi hanno condotto indagini su altre banche svizzere, sospettate di aver agito in modo analogo. Tra queste Julius Baer e Credit Suisse. Lo scorso anno, le autorità degli Stati Uniti hanno intensificato la pressione sulla Svizzera in questa direzione, incriminando Wegelin, la più antica banca privata del Paese, per oneri fiscali.
Che cosa prevede la mossa della Svizzera? Per un anno le Banche svizzere saranno in grado di fornire informazioni sulle attività del proprio personale e dei clienti negli Stati Uniti, ma non potranno comunque fornire informazioni circa le loro identità. Eveline Widmer-Schlumpf, ministro delle finanze della Svizzera, ha ammesso che gli Stati Uniti hanno esercitato particolare pressione sulla Svizzera per raggiungere un accordo ma, ha aggiunto, il risultato è stato una soluzione "pragmatica".
Credit Suisse e Zürcher Bank Kantonal hanno accolto pubblicamente la proposta, ma in privato, altri banchieri hanno di fatto puntato il dito contro il governo, accusato di aver ceduto alle pressioni americane. Il ministro Widmer Schlumpf ha insistito che in concomitanza con l’attuazione della FATCA - legge extraterritoriale che obbliga le banche straniere a fornire automaticamente informazioni sulle attività off-shore dei cittadini degli Stati Uniti - l’operazione avrebbe contribuire a garantire un futuro più stabile per le banche svizzere.
La nuova legge presentata Mercoledì deve ora essere discussa dal parlamento svizzero, chiamato a riunirsi nel mese di giugno. L’opposizione in parlamento potrebbe ancora far affondare il disegno ma, se al contrario fosse approvato, entrerà in vigore immediatamente. L’Associazione svizzera dei banchieri, una lobby del settore, si è detta preoccupata per la mancanza di dettagli in merito alla proposta, in particolare circa la dimensione delle potenziali multe da versare. Credit Suisse ha stanziato 295 milioni di franchi, pari a 307 milioni di dollari, per far fronte alle questioni fiscali statunitensi. Julius Baer, istituto molto più piccolo, ha dichiarato di non aver previsto un accantonamento per questo scopo.
Fonte: ft.com
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