Svezia: tassi a zero e svalutazione della corona per rilanciare l’economia e combattere la deflazione

Nicola D’Antuono

29 Ottobre 2014 - 07:19

In Svezia la banca centrale ha tagliato ancora i tassi, portandoli a zero per combattere la deflazione. In forte calo la corona, che ormai ha perso lo status di valuta rifugio

Svezia: tassi a zero e svalutazione della corona per rilanciare l’economia e combattere la deflazione

La Riksbank, la banca centrale della Svezia, ha effettuato un brusco cambio di rotta nelle strategie di politica monetaria, tagliando i tassi di interesse a zero dal precedente livello dello 0,25%. La sforbiciata al costo del denaro è stata superiore alle stime degli analisti finanziari, che si aspettavano un taglio di dieci punti base.

L’istituto monetario di Stoccolma era finito sotto accusa per avere portato avanti per troppo tempo una politica monetaria eccessivamente restrittiva nel quadriennio che va dal 2010 al 2013, durante il quale aveva alzato ripetutamente i tassi cercando di scongiurare una bolla nel settore privato e nell’immobiliare.

L’indebitamento delle famiglie svedesi resta uno dei più alti al mondo, ma ora la Riksbank ha bisogno di tassi a zero per combattere un’altra grande minaccia per il paese scandinavo: la deflazione. Da inizio anno l’istituto di Stoccolma ha già tagliato per ben tre volte i tassi, rispondendo colpo su colpo alle mosse della BCE (che ha portato i tassi a zero già da qualche tempo e il tasso sui depositi overnight su valori negativi a -0,2%).

La Riksbank si è anche impegnata a mantenere il costo del denaro a zero fino alla metà del 2016, mentre in precedenza aveva dichiarato di non voler avviare nessun tipo di stretta monetaria fino al termine del prossimo anno. Il governatore Stefan Ingves ha sottolineato che l’economia svedese resta forte, ma bisogna anche ricordare che il debito delle famiglie è al 175% del reddito disponibile e che i prezzi delle case sono triplicati dal 1995 a oggi.

E poi c’è da fronteggiare lo scenario deflazionistico, visto che per ben sette dei primi nove mesi dell’anno è stato riscontrato un calo dell’indice dei prezzi al consumo in Svezia su base tendenziale. Sul mercato valutario la corona svedese sta sperimentando pesanti vendite sia contro il dollaro americano che contro l’euro, perdendo de facto il suo status di valuta rifugio conquistato durante il periodo più delicato della crisi del debito pubblico dell’eurozona.

Il tasso di cambio USDSEK ha superato quota 7,38, toccando il massimo più alto degli ultimi quattro anni. Negli ultimi sette mesi questo cambio ha guadagnato più del 13%. Secondo i currency strategist i prezzi potrebbero spingersi anche fino a quota 8 nei prossimi mesi. Il cross EURSEK, invece, è ai massimi da luglio scorso a un passo dall’approdo sull’area di resistenza di 9,40.

Dai bottom di metà mese posti a 9,05, è avvenuto già un rialzo del 3,6%. Per questo cross appare possibile un target intorno a 9,80, da raggiungere nel giro di qualche mese salvo il lancio di un piano di quantitative easing da parte della BCE che andrebbe verosimilmente a svalutare l’euro.

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