Il Sudafrica non autorizza il vaccino Sputnik: aumenta il rischio di HIV

Martino Grassi

19 Ottobre 2021 - 12:44

condividi

L’autorità sudafricana per la regolamentazione dei prodotti sanitari non ha approvato il vaccino russo Sputnik V perché potrebbe aumentare il rischio di contrarre l’HIV negli uomini.

Il Sudafrica non autorizza il vaccino Sputnik: aumenta il rischio di HIV

L’autorità sudafricana per la regolamentazione dei prodotti sanitari (SAHPRA) ha deciso di non approvare per l’uso di emergenza il vaccino russo Sputnik V COVID-19 esprimendo delle preoccupazioni sulla sua sicurezza per le persone a rischio di HIV.

La decisione è stata presa nel corso della giornata di lunedì 18 ottobre tenendo in considerazione l’alta diffusione del virus dell’HIV nel Paese. I risultati di alcuni studi infatti hanno suggerito che la somministrazione dei vaccini che utilizzano un vettore Adenovirus tipo 5 (Ad5) - proprio come Sputnik V - può causare una maggiore suscettibilità all’HIV negli uomini.

Il Sudafrica non autorizza Sputnik V: aumenta il rischio di HIV

L’agenzia regolatoria del Sudafrica ha deciso di non approvare il vaccino russo Sputnik V dato che i vaccini vettoriali virali come lo Sputnik V utilizzano dei virus modificati per comunicare all’organismo le informazioni genetiche che aiutano a produrre gli anticorpi contro le possibili infezioni future.

SAHPRA aveva chiesto dei dati che potessero dimostrare la sicurezza del vaccino Sputnik V anche in ambienti con alta prevalenza di HIV, tuttavia da Mosca non sono arrivate le rassicurazioni ricercate da Johannesburg, nella dichiarazione infatti si può leggere:

“In seguito alla consultazione con esperti scientifici locali e internazionali e dopo aver considerato tutti i dati disponibili, Sahpra ha deciso che la domanda di Sezione 21 per Sputnik V di Lamar International Pty (Ltd) non può essere approvata in questo momento. SAHPRA è preoccupato che l’uso del vaccino Sputnik V in Sud Africa, un contesto di alta prevalenza e incidenza dell’HIV, possa aumentare il rischio che i maschi vaccinati contraggono l’HIV”.

Al momento il Sudafrica può contare sul vaccino di Pfizer e sul monodose di Johnson & Johnson. Nel Paese sono state somministrate circa 20 milioni di dosi e circa 14 milioni di persone hanno ricevuto almeno la prima dose del farmaco, pari al 35% della popolazione adulta.

I dubbi sul vaccino russo

L’Istituto Gamaleya, che ha sviluppato lo Sputnik V, ha precisato che “le preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini con vettore Ad5 in popolazioni a rischio di infezione da HIV sono completamente infondate, aggiungendo che SAHPRA avrebbe ottenuto tutte le informazioni necessarie. L’istituto russo ha sottolineato inoltre come più di 250 studi clinici e 75 pubblicazioni internazionali confermino la sicurezza dei vaccini e delle medicine basate su vettori adenovirus umani.

Questo farmaco è stato il primo vaccino contro il Covid a essere registrato nel corso del mese di agosto 2020 ancora prima che venissero pubblicati i dati. Tuttavia, anche una volta resi pubblici i risultati dello studio, è stato difficile valutarli poiché i ricercatori non hanno rilasciato il protocollo o i dati di laboratorio per il vaccino. Al momento diversi esperti continuano ad avere dei dubbi sulla reale efficacia di questo vaccino, stimata al 92%.

Iscriviti a Money.it