Stipendi, tagli fino a 1.250 euro: chi perde di più

Teresa Maddonni

17 Giugno 2022 - 11:07

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Tagli sugli stipendi fino a 1.250 euro secondo l’indagine Odm Consulting. Perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni per l’aumento dell’inflazione, ma non per tutti. Chi perde di più.

Stipendi, tagli fino a 1.250 euro: chi perde di più

Tagli sugli stipendi in Italia fino a 1.250 euro a causa dell’inflazione che aumentando riduce il potere d’acquisto dei lavoratori, ma chi perde di più?

A fare una stima sul taglio degli stipendi dei lavoratori nel 2021 è Odm Consulting, la società Gi Group Holding che si occupa di consulenza Hr, nell’ultimo Rapporto Retribuzioni; ogni anno la società tiene una mappatura degli stipendi dei lavoratori italiani e a essere maggiormente penalizzati dall’aumento record dell’inflazione nel 2021 sono stati gli operai che perdono sullo stipendio fino a 1.250 euro.

Aumentano invece gli stipendi di dirigenti e quadri. Vediamo allora chi perde di più in busta paga, quanto, e in quali casi aumentano gli stipendi secondo il rapporto Odm.

Stipendi: tagli per gli operai, ma aumento per dirigenti e quadri

Tagli sugli stipendi degli operai nel 2021, ma aumentano per dirigenti e quadri. Per capire gli effetti in busta paga nel 2021 e quanto si perde sullo stipendio occorre comprendere quali sono i criteri che utilizza Odm Consulting nella sua indagine anticipata dal Corriere della Sera.

Odm considera, nell’analizzare gli stipendi e i tagli determinati in modo preponderante dall’aumento dell’inflazione:

  • la retribuzione base annua (Rba);
  • la retribuzione totale annua (Rta) che tiene conto anche della componente variabile della busta paga.

Gli stipendi presi in considerazione sono quelli del 2021 e nel secondo semestre dell’anno passato si è riscontrata la stessa tendenza rilevata nel primo ovvero un aumento per dirigenti e quadri, una situazione di stabilità per la busta paga degli impiegati e una diminuzione della retribuzione degli operai.

Nel dettaglio:

  • per i dirigenti cresce l’Rba dell’1,2% e la Rta dell’8%;
  • per i quadri aumenta l’Rba (+1,9%) e l’Rta dell’1,5%;
  • per gli impiegati l’Rba aumenta di poco, solo lo 0,6% e per la Rta si registra uno 0,8%;
  • per gli operai invece si assiste a una diminuzione della retribuzione base (Rba) del 2,7% come anche della componente variabile che scende di 3,7 punti percentuali.

Come sottolineano gli analisti nel report riportato dal Corriere, nel caso di dirigenti e quadri la crescita relativa dell’Rta è inferiore perché nell’anno precedente, quindi nel 2020, è stata loro corrisposta una quota variabile inferiore. Poco cambia invece per gli impiegati, mentre per gli operai il calo dell’Rta è dovuto alla diminuzione della componente variabile principalmente a causa della pandemia.

Più nel dettaglio possiamo riportare i numeri dell’analisi di Odm Consulting nelle tabelle di seguito.

Retribuzione base annua (Rba)

Categoria20202021Confronto annualità
Dirigenti 117.699 euro 119.159 euro +1,2%
Quadri 59.467 euro 60.592 euro +1,9%
Impiegati 32.132 euro 32.332 euro +0,6%
Operai 26.912 euro 26.173 -2,7%

Retribuzione totale annua (Rta)

Categoria20202021Confronto annualità
Dirigenti 134.98 euro 136.082 euro +0,8%
Quadri 64.909 euro 65.877 euro +1,5%
Impiegati 33.443 euro 33.709 euro +0,8%
Operai 27.854 euro 26.832 -3,7%

Stipendi: tagli tra pandemia e inflazione

A determinare i tagli sugli stipendi degli operai è stata sicuramente la pandemia e l’aumento dell’inflazione legato alla crisi da questa innescata.

Come sottolinea lo studio di Odm Consulting, nel 2021 l’inflazione è cresciuta in maniera maggiore rispetto agli stipendi tranne che per i quadri. Il potere d’acquisto è diminuito per tutte le categorie tranne che per i Quadri secondo gli analisti portando per la categoria degli Operai, i più penalizzati, tagli sugli stipendi in termini di perdita di potere d’acquisto di 1.250 euro.

Nel report, così come riporta il Corriere, si legge infatti che “la riduzione delle retribuzioni tra il 2020 e il 2021 (pari a 740 euro) e il contemporaneo incremento dei prezzi che impatta sui salari reali hanno generato una perdita del potere d’acquisto per gli operai pari a 1.251 euro”.

La perdita per le altre categorie è stata pari a:

  • 780 euro per i dirigenti.
  • 5 euro per i quadri;
  • 411 euro per gli impiegati.

Come visto precedentemente a incidere sugli stipendi c’è anche la componente variabile e a fare delle considerazioni in merito è Miriam Quarti, senior consultant e responsabile dell’area Reward&Engagement di Odm Consulting:

“Il variabile percepito da Dirigenti e Quadri è prevalentemente legato a politiche di MBO (per target, ndr) formalizzate e quindi la riduzione di tale quota è la probabile conseguenza del mancato raggiungimento dei risultati previsti a budget causati dalla crisi. Allo stesso modo, il calo della quota variabile per gli Operai, nell’ordine di un punto percentuale , consiste principalmente nella mancata erogazione del premio di risultato. La tenuta della quota variabile per gli Impiegati può invece essere dovuta ad un maggior ricorso da parte dell’azienda a forme di variabile discrezionale.”

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# Lavoro

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