Sterlina rallenta la corsa dopo il calo dell’inflazione UK

Nicola D’Antuono

19 Febbraio 2014 - 07:25

Sterlina in difficoltà dopo la diminuzione dell’inflazione a gennaio nel Regno Unito. Gli investitori credono che la BoE possa rimandare la stretta monetaria

Sterlina rallenta la corsa dopo il calo dell’inflazione UK

A quanto pare la discesa del tasso di inflazione non è solo un problema dell’area euro, ma anche del Regno Unito visto che il dato sull’indice dei prezzi al consumo riferito al mese di gennaio ha evidenziato un rallentamento che rischia di compromettere la tabella di marcia della Bank of England sul fronte della stretta monetaria. Secondo quanto comunicato ieri mattina dall’Ufficio di statistica britannico, a gennaio l’inflazione si è attestata all’1,9% su base annuale a fronte di un 2% atteso dagli analisti finanziari. Il dato preoccupante è però quello che arriva su base mensile.

Infatti, a gennaio l’inflazione ha registrato un calo dello 0,6%, più di quanto si aspettavano gli analisti (-0,5%). A dicembre il CPI britannico era invece cresciuto dello 0,4% rispetto al mese precedente. A questo punto gli investitori iniziano a pensare che la BoE possa rivedere la sua forward guidance, che ad agosto stimava l’avvio della stretta monetaria in caso di discesa della disoccupazione al 7% (ora siamo al 7,1%). Nell’ultimo meeting la BoE ha comunque fatto sapere che saranno valutati altri indicatori macro, prima di procedere con la stretta sui tassi di interesse e la riduzione del piano di quantitative easing.

Tra questi indicatori dovrebbe esserci anche l’inflazione. Se l’andamento del CPI britannico dovesse iniziare a sperimentare un pericoloso trend discendente, come sta già avvenendo nell’eurozona, l’aumento dei tassi di interesse potrebbe slittare ulteriormente. Al momento la maggior parte degli analisti finanziari stima che il primo aumento del costo del denaro in Gran Bretagna avverrà prima della fine dell’anno. Sul forex la sterlina ha rallentato molto la sua corsa, anche se il trend rialzista di medio periodo resta ancora intatto.

Il tasso di cambio sterlina/dollaro, che a inizio settimana aveva raggiunto quota 1,6822 (il massimo più alto da fine 2009), è in netto calo. Ieri la quotazione è diminuita fino a 1,6654, dove però sembra possa esserci una ripartenza grazie alla forte presenza di compratori su questa area chiave del mercato. Il cable ha ancora buone chance di salire fino alla resistenza di 1,70, ma sarà fondamentale non abbandonare i supporti di breve termine per evitare un’eccessiva perdita di momentum. Il pound sta perdendo colpi anche sulla moneta unica, tanto che il cross euro/sterlina è tornato sulla resistenza di 0,8250.

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