Le elezioni amministrative di scena giovedì 3 maggio possono pesare sulla sterlina, già esposta ai pericoli della Brexit e allo scossone provocato dalle dimissioni del ministro dell’Interno.
Il 3 maggio si terranno le elezioni in 32 circoscrizioni di Londra, e secondo gli analisti una cattiva prestazione del partito conservatore potrebbe pesare sulla sterlina.
Così, proprio quando sembrava che le cose non potessero andare peggio per la valuta inglese, ci pensano i potenziali rischi in arrivo dalla politica ad esporla ad un possibile nuovo ribasso.
Il peso della politica sulla sterlina
La sterlina è particolarmente esposta alle elezioni amministrative di giovedì 3 maggio in Inghilterra, quando si andrà al voto in 32 circoscrizioni di Londra e in altri 119 consigli in tutta la nazione. Un elemento di preoccupazione che, secondo gli analisti, va ad aggiungersi al risorgere delle incertezze della Brexit e alle dimissioni del ministro dell’Interno Amber Rudd, una delle più forti sostenitrici del mantenimento di stretti legami con l’UE del governo May.
La valuta ha dubito un ribasso dall’inizio della settimana a causa dei dati economici deludenti, che mettono a serio rischio la prospettiva - prefigurata dalla BoE - di un aumento dei tassi di interesse in occasione della riunione dalla prossima settimana. Da inizio sessione europea la sterlina è in recupero dello 0,11% contro l’euro e in discesa dello 0,08% contro il dollaro
Secondo Jane Foley, responsabile della strategia valutaria per Rabobank, gli sviluppi politici potrebbero rivelarsi in qualsiasi momento di enorme impatto considerato che, nell’ultimo anno, non si è mai stati così vicini a un’altra crisi per il governo conservatore. Foley spiega infatti che anche solo il sentore di un’altra forte crisi per il governo May potrebbe portare a un calo della sterlina; mentre qualsiasi segnale che evidenzia il resistere delle strette relazioni commerciali del Regno Unito con l’Unione europea potrebbe sostenere la valuta.
Anche se le elezioni amministrative storicamente tendono ad avere scarso impatto sul mercato rispetto a quelle nazionali, forniranno agli investitori un’utile lettura sulla stabilità del governo, oltre a chiarire se il partito laburista - che è all’opposizione - sta guadagnando terreno. Sembra in ogni caso chiaro che una performance deludente per il partito conservatore di May potrebbe pesare sulla sterlina.
Torna il focus sulla Brexit
Anche l’incertezza sulla Brexit torna a influenzare il mercato, considerando che continuano a mancare segnali di un accordo sulla questione del confine irlandese prima che si avvii il prossimo turno di negoziati mercoledì, quando cominceranno i colloqui su un futuro accordo commerciale e sulla sicurezza (qui tutte le date cruciali che porteranno all’uscita definitiva della Gran Bretagna dall’UE).
La sterlina si attesta al momento a quota 1,3602 dollari, per una variazione al ribasso dello 0,08%. Ma la valuta è scesa sotto quota 1,36 dollari questo martedì per la prima volta dal 12 gennaio. È scesa di oltre il 5% rispetto al picco di 1,44377 dollari raggiunto il 17 aprile, il livello più alto dal referendum sulla Brexit di giugno del 2016. Secondo CIBC’s Stretch la valuta potrebbe continuare a subire la pressione proveniente dalle preoccupazioni politiche, a meno che il report sul settore dei servizi in programma giovedì sul Calendario Economico non sorprenda le aspettative.
Ad oggi è possibile che la sterlina venga scambiata con una noncuranza eccessiva nei confronti dei processi della Brexit, e questo vuol dire che il mercato potrebbe restare sorpreso. La sterlina ha reagito molto bene agli accordi finora, malgrado l’intera questione che riguarda l’Irlanda del Nord continui a restare un enorme vuoto.
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