Starbucks evade le tasse in Olanda, ora costretta a risarcire. Crollerà?

Flavia Provenzani

15 Novembre 2014 - 15:32

Paesi Bassi e Starbucks: la Commissione Europea accusa il governo olandese di avere aiutato nell’evasione fiscale.

Starbucks evade le tasse in Olanda, ora costretta a risarcire. Crollerà?

La Commissione Europea accusa il governo olandese di avere aiutato nell’evasione fiscale il colosso del caffè Starbucks.

Le prime conclusioni dell’indagine sono state pubblicate in una lettera di monito al governo olandese, dove emerge la preoccupazione dell’Unione Europea per il favoreggiamento illegale facendo pagare meno tasse sul reddito imponibile a Starbucks.
Tutti i dettagli dell’indagine, che potrebbe portare ad un risarcimento per governo olandese da parte di Starbucks stessa, hanno incrinato ancora di più l’opinione pubblica sull’azienda, già precedentemente criticata dai consumatori per le sue pratiche fiscali.
Starbucks e Paesi Bassi sono forti di aver agito legalmente e correttamente.

L’allegato dell’Unione Europea accusa i Paesi Bassi di aver tassato a cuor leggero i profitti di Starbucks, come già successo per Apple in Irlanda e per Amazon e Fiat in Lussemburgo.
L’indagine completa, inviata al governo olandese a Giugno ma divulgata solo venerdì, arriva dopo la rivelazione shock che accusa Lussemburgo di aver attratto gli investimenti di centinaia di grandi compagnie (come Pepsi, Ikea e Deutsche Bank) grazie agli accordi per una fiscalità leggera.

La notizia mette sotto pressione il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker che ha guidato il Lussemburgo come primo ministro per 19 anni, proprio quando questi accordi sono stati presi, ed ora presiede una commissione che li combatte.
Con questi precedenti, Juncker ha dovuto affrontare aspre critiche riguardo gli accordi conosciuti come"regolamenti fiscali" (tax ruling), e non per ultima la richiesta l’invito alle dimissioni.
Ma Juncker ha promesso di combattere l’evasione fiscale come presidente della Commissione UE e ha assicurato di voler restare fuori dalla gestione delle accuse contro Amazon e Fiat, lasciando ogni responsabilità a Margrethe Vestager, presidente dell’Antitrust dell’UE.

La lettera di 40 pagine dell’Unione Europea è indirizzata al ministro degli Esteri olandese Frans Timmermans.
L’argomentazione giuridica definisce formalmente le ragioni dell’apertura di un’inchiesta sulle modalità di gestione dei rapporti fiscali tra Olanda e Starbucks.

L’UE sostiene che Starbucks, con i suoi negozi sparsi per il mondo, abbia concluso un accordo che ha permesso alla catena di caffè di usare la filiale olandese per spostare le entrate provenienti da paesi ad alta fiscalità sulle entrate dei paesi con minore fiscalità.

La lettera fa luce anche sui pagamenti dei canoni effettuati dalla sede olandese a quella del Regno Unito che Bruxelles sospetta essere ingiustificati e un possibile caso di canalizzazione verso la sede principale di Starbucks negli Stati Uniti.

"Alla luce delle considerazioni precedenti, il parere preliminare della Commissione" è che l’accordo "costituisce un aiuto di Stato" in base a quanto previsto dal trattato CE.

Se giudicata ad ultima istanza colpevole, Starbucks sarà costretta a rimborsare l’agevolazione ricevuta al governo stesso, ma questo tipo di sentenza finale impiegherà anni per essere portata a compimento.

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