Spunta nuovo epicentro coronavirus, OMS prevede almeno 300.000 morti

Fiammetta Rubini

24/04/2020

07/07/2020 - 09:57

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Nuovo epicentro nella mappa dei contagi: il terrificante avvertimento dell’OMS che annuncia 300mila possibili morti in più (e non è neanche il peggiore degli scenari).

Spunta nuovo epicentro coronavirus, OMS prevede almeno 300.000 morti

L’OMS ha individuato il prossimo epicentro della pandemia: l’Africa. Qui, dicono gli esperti, il coronavirus rischia di uccidere almeno 300mila persone e lasciarne 30 milioni in assoluta povertà.

Nuovo epicentro coronavirus: rischio dell’Africa

Il continente africano ha registrato il 43% dei casi di COVID-19 in più nell’ultima settimana con un bilancio delle vittime che ha toccato i 1.200. Ma le cifre reali potrebbero essere molto più alte, ha avvisato il direttore dei Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie John Nkengasong. L’Africa, spiega, ha una capacità di test molto molto limitata, e sono proprio i tamponi e le analisi gli elementi fondamentali per evitare uno scenario disastroso.

Nel continente resta alto l’allarme: sono oltre 20mila i contagi secondo i Centri per il controllo delle malattie, e ben 52 dei 54 Paesi africani hanno riportato casi. Ragion per cui l’Organizzazione mondiale della sanità ha espresso preoccupazione per l’aumento della trasmissione della malattia a livello locale.

L’Africa potrebbe essere il prossimo epicentro della pandemia: i modelli elaborati dall’Imperial College di Londra ritengono che nello scenario migliore, facendo rispettare un “intenso” distanziamento sociale, si potrebbe arrivare alla morte di 300mila persone nel 2020 per COVID-19.

C’è un’altra epidemia “sommersa”

E questo non sarebbe neanche lo scenario peggiore, sostengono gli studiosi del prestigioso ateneo britannico. Se la diffusione del coronavirus in Africa avviene nella stagione malarica potrebbero esserci conseguenze devastanti. In un report i ricercatori hanno analizzato l’effetto della pandemia in assenza di interventi e hanno rilevato che in un’area a basso reddito il numero di persone che necessita di terapia intensiva è 25 volte più alto, mentre nelle aree ad alto reddito è di 7 volte superiore al normale.

Ora l’attenzione è tutta focalizzata sul contenimento della COVID-19, spiegano i medici locali, e lanciano un invito ai governi di non trascurare l’altra grande epidemia che affligge gli africani, la malaria, il cui impatto rischia di essere oscurato causando centinaia di migliaia di morti in più.

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