Sondaggio: coronavirus, non c’è il rischio di una seconda ondata in Italia

Alessandro Cipolla

19 Giugno 2020 - 12:17

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I risultati del sondaggio di Money.it su una possibile seconda ondata di coronavirus in Italia, con i lettori che si sono sostanzialmente spaccati a riguardo con il No che alla fine ha prevalso di poco.

Sondaggio: coronavirus, non c’è il rischio di una seconda ondata in Italia

Sono sostanzialmente divisi i lettori di Money.it in merito a una seconda ondata del coronavirus in Italia. I risultati del sondaggio infatti parlano di un 48% dei rispondenti che si è detto scettico in merito a una sorta di ricaduta in autunno, mentre per il 44% un nuovo picco sarebbe una ipotesi concreta.

Anche se sono ancora evidenti nel nostro Paese le ferite di quello che è successo nei mesi scorsi, con l’avvio della Fase 2 prima e la 3 poi l’Italia sta cercando di tornare alla normalità dopo le settimane passate in quarantena.

L’obiettivo adesso è quello di passare un’estate senza l’assillo dei bollettini ma sempre rispettando le norme di sicurezza sanitaria e di distanziamento sociale, anche perché non mancano i nuovi casi quotidiani di positività al coronavirus.

C’è però un grande interrogativo che aleggia sopra i cieli italici, ovvero quello di una possibile seconda ondata del COVID-19 che, secondo diversi esperti, si potrebbe verificare in Italia una volta terminata l’estate.

Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma solamente fortemente indicativo visto che non è realizzato a campione, era quello di capire se per i lettori di Money.it una seconda ondata di coronavirus in Italia può essere considerato un rischio concreto.

Il responso ha evidenziato come ci sia molta incertezza a riguardo, con anche i partecipanti al sondaggio che si sono sostanzialmente spaccati tra scettici e possibilisti.

Coronavirus: un sondaggio sulla seconda ondata

Da quando in Italia si è iniziata a vedere una luce in fondo al tunnel, nel programmare questa ripartenza spesso si è fatto riferimento a una possibile seconda ondata del coronavirus che potrebbe esserci in autunno.

Non è un caso che in questi giorni, il rischio di dover chiudere di nuovo buona parte del Paese passata l’estate sta incidendo molto sulla scelta della data dell’election day, che alla fine si dovrebbe tenere il 20 e 21 settembre.

In generale sono molti gli esperti che non si vogliono sbilanciare sulla questione. “Non lo può dire nessuno come e quando ci sarà la seconda ondata” ha di recente dichiarato Andrea Crisanti che è il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, ma non mancano dottori e scienziati che invece si sono più apertamente schierati.

È possibile una recrudescenza in autunno - ha affermato il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco - quando le condizioni meteo favoriranno la diffusione di questo virus che potrà nascondersi tra i casi delle varie forme respiratorie virali”.

Di opinione opposta è invece Matteo Bassetti, ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Genova e direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che su Facebook ha scritto come “non ci sarà una seconda ondata simile a quella di marzo, ma che dovremo imparare a convivere con il COVID-19 ed essere pronti ad affrontare nuovi casi nel prossimo autunno”.

Tante voci discordanti che in qualche modo sembrerebbero aver disorientato i cittadini, con il sondaggio che ha evidenziato come ci sia una sorta di equilibrio tra chi crede che ci potrà essere una nuova ondata e chi, al contrario, si dice scettico a riguardo.

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