Social Media Week 2015, Roma: nuove dinamiche sui social network e progetti futuri

Simone Micocci

15/06/2015

Si chiude la manifestazione "social" di Roma, la più partecipata sul web rispetto quelle di Los Angeles e Città del Messico: #SMWRME e #NICETOLINKYOU i topic trending.

Social Media Week 2015, Roma: nuove dinamiche sui social network e progetti futuri

I social network sono oramai diventati parte della nostra vita, modificando le nostre abitudini, il nostro modo di socializzare e di scambiarci informazioni; tuttavia sembra che le potenzialità di queste piattaforme siano destinate ad evolversi ancora.

Di questo si è infatti discusso nella Social Media Week, evento che si è svolto a Roma, all’interno della Casa del Cinema di Villa Borghese, e, contemporaneamente, a Los Angeles e Città del Messico, dall’8 al 12 Giugno. 

Che quello dei social network sia un panorama in continua espansione è un elemento che emerge già dalle analisi dei dati di partecipazione all’evento romano, che oltre l’aver registrato un +35% dei partecipanti rispetto l’edizione del 2014, è stato il più seguito del web con 33 milioni di visualizzazioni, 5,8 milioni di utenti raggiunti, 8 mila commenti dedicati e con l’hashtag #SMWRME, che ha scalato la classifica dei topic trending essendo presente nell’87,5% dei tweet.

L’hashtag #SMWRME è stato perlopiù presente in argomenti come social media, musei digitali e nuove frontiere del marketing.

A tal proposito si è espresso Antonio Greco, amministratore delegato di Fiera Milano Media, organizzatrice dell’evento: 

"La Social Media Week di Roma ha registrato un successo di pubblico offline e online con il più alto livello di coinvolgimento. Si tratta di un grande successo che apre a nuovi scenari di crescita per l’affermazione delle nuove tendenze digitale, stili di vita e modelli di business social".

Questo notevole interesse per l’evento è giustificato dalla portata degli argomenti trattati, che hanno coinvolto trasversalmente sia gli scenari social già presenti in rete sia quelli futuri.

È stato quindi analizzato il nuovo modo di fare affari con i social network, che fungono ormai da bacini d’informazione per consumatori e produttori, per cui i feedback positivi sono sempre più essenziali per il successo della propria attività.

Ed è proprio questa tendenza di fare affari online che si sposa con la crescita del marchio del “Made in Italy”, grazie a molteplici aziende italiane che - spostando il loro business in rete - sono riuscite a far conoscere i loro prodotti su scala mondiale, interagendo con acquirenti fisicamente distanti e dando loro notevoli possibilità di personalizzazione dell’acquisto.

Ciò che è cambiato però non è solo il modo di fare business online, ma anche il modo d’interazione e comunicazione tra gli utenti, che ha influenzato anche il modo di fare politica poiché il brand storytelling influenza sempre di più la comunicazione istituzionale, creando un rapporto più diretto tra politico ed elettore.

Sono stati esposti anche progetti di realizzazione futura, come ad esempio quello avanzato dalla Direzione generale Musei del Mibact e dalla Ales Spa, che, rispettando le linee guida della proposta di riforma del ministro Franceschini per quanto riguarda i Beni Culturali, hanno presentato il “MuD- Museo Digitale”, progetto che tramite le potenzialità dei social mira a migliorare le performance digitali delle strutture, tramite la creazione di un luogo virtuale d’incontro che coinvolga ancora di più il pubblico.

Connesso a questo progetto, dovrà esserci anche la creazione di un Sistema Museale italiano che unifichi più di 4000 musei presenti nel panorama nazionale.

Quello che cambierà, però, non è solo l’interazione tra utenti, quanto l’interazione tra gli oggetti di uso comune: dal forno, ai sistemi di pagamento, alla sveglia che potrebbe diventare intelligente, in quanto capace di calcolare il tempo di attivazione rispetto alla mole di traffico presente nel tragitto che il lavoratore dovrà percorrere, fino alla mobilità, che entro pochi anni potrebbe essere suscettibile di una riforma social, la quale, oltre alle nostre auto, potrebbe coinvolgere infrastrutture, spazi urbani e amministrazioni locali. 

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