Denuncia Inps per respingimento domanda di pensione: quando e come fare

Isabella Policarpio

01/10/2019

01/10/2019 - 13:53

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Si può denunciare l’Inps in caso di respingimento della domanda di pensione? La legge consente questa possibilità, ma vediamo come e quando è possibile.

Denuncia Inps per respingimento domanda di pensione: quando e come fare

Denunciare l’Inps è possibile? Se si, in quali casi? Sicuramente chi si è visto respingere una domanda di pensione o disoccupazione o ha ricevuto una indennità errata si sarà fatto questa domanda.

Occorre facciamo chiarezza: non si tratta di una denuncia vera e propria, ma, in caso di irregolarità, il contribuente potrà presentare un ricorso amministrativo e chiedere la correzione dell’importo. Se questa via non porta a nessun risultato, allora ci si dovrà rivolgere alò giudice e aprire un contenzioso con l’Istituto previdenziale.

Tutti i provvedimenti dell’Inps possono essere impugnati; in questo articolo vedremo come fare, quando è possibile presentare il ricorso e quali sono le autorità a cui rivolgersi.

Si può denunciare l’Inps: come comunicare un disservizio

L’Inps, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, gestisce il sistema pensionistico dei contribuenti dipendenti pubblici e liberi professionisti che non hanno un autonoma cassa previdenziale.

Può accadere, tuttavia, che commetta delle irregolarità, per esempio nel calcolo della pensione o delle indennità oppure che vengano respinte, senza motivo, le domande di disoccupazione, l’Ape sociale o altro. In questi casi, prima di ricorrere ai mezzi “forti”, occorre innanzitutto segnalare il fatto all’Ufficio competente. In questo modo, nella maggior parte dei casi, il contribuente riesce a rivolvere il tutto senza aprire un contenzioso amministrativo.

La segnalazione può essere fatta sia direttamente presso uno degli uffici territoriali dell’Inps, sia in forma scritta (fortemente consigliata). Per farlo occorre andare sul sito istituzionale dell’Istituto e scaricare la modulistica, stamparla e compilarla in ogni sua parte. si dovrà indicare dettagliatamente il disservizio Inps e indicare l’indirizzo email o di posta ordinaria al quale si desidera ricevere una risposta.

Il modulo compilato deve essere piegato e inserito in una busta chiusa e inviato all’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico(URP) della sede/agenzia protagonista del disservizio. Si consiglia sempre di scegliere la modalità raccomandata A/R.

Solo in caso di mancata risposta o di risposta negativa si consiglia di procedere per le altre vie, ovvero fare un ricorso amministrativo.

Ricorso amministrativo all’Inps: come si fa

Se la segnalazione non porta al risultato sperato, a questo punto il contribuente può procedere con il ricorso amministrativo. Questo deve essere diretto all’organo specifico che ha emesso il provvedimento o la pensione in modo scorretto. In ogni caso, la modalità di invio del ricorso è unica: o tramite intermediari, come un patronato o il consulente del lavoro, oppure direttamente sul sito istituzionale Inps, accedendo a “Sevizi per il cittadino” e poi a “Ricorsi online” (qui saranno necessarie le credenziali Spid).

Per il ricorso amministrativo ci sono dei termini da rispettare, ovvero 90 giorni che decorrono da:

  • giorno di ricezione dell’atto amministrativo contestato;
  • dal 121° giorno a partire dal invio del reclamo (si tratta del c.d. “silenzio rigetto”).

Se la questione viene rigettata, il contribuente può rivolgersi alla Corte dei Conti entro 3 anni dal rigetto/silenzio.

Si può denunciare l’Inps: quando fare causa

Quando e se il ricorso amministrativo non è andato a buon fine, al cittadino non resta che adire la via giudiziaria. Attenzione però in base al tipo di irregolarità cambia il giudice a cui rivolgersi:

  • giudice previdenziale per irregolarità in campo di assicurazioni sociali, infortuni e malattie professionali, previdenza e assistenza obbligatoria, assegni familiari e sociali e inosservanza degli obblighi del datore di lavoro;
  • giudice della Corte dei Conti in caso di controversie su pensioni e assegni di indennità;
  • Tribunale ordinario per le controversie di previdenza complementare;
  • Tar per gli interessi legittimi nei confronti della PA;
  • giudice di Pace in caso di interessi e accessori.

Ci sono dei casi tassativi in cui il contribuente può denunciare un provvedimento Inps senza passare prima per la procedura amministrativa. Questi sono:

  • se il contribuente richiede un provvedimento d’urgenza;
  • in caso di semplici errori di calcolo;
  • per l’opposizione a cartelle di pagamento.

Saranno le autorità competenti a stabilire se l’errore c’è stato veramente e ad imporre l’Inps la correzione immediata.

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