Maturità Liceo Classico: Plutarco è l’autore greco della seconda prova

Plutarco è l’autore scelto per il brano in greco della seconda prova scritta per il Liceo Classico. Il testo dovrà essere commentato, analizzato e messo a confronto con il brano di latino.

In particolare, la traccia prescelta riguarda la descrizione di Plutarco della fine di Galba.

Si tratta della principale novità della Maturità 2019: i maturandi del classico devono affrontare due testi, uno di latino, da tradurre, che per quest’anno è un brano di Tacito tratto dalle Historie (per la traduzione premi qui), uno di Greco da commentare e confrontare, per l’appunto un testo di Plutarco.

Andiamo a vedere, vita, opere principali, stile e analisi critica del pensiero di Plutarco.

Plutarco: vita e opere

Plutarco nacque a Cheronea nel 50 d.C. da una famiglia ricca e agiata. Studiò ad Atene ed ebbe la possibilità di viaggiare molto per i suoi tempi, anche se trascorse la maggior parte della sua vita in patria. Qui fu impegnato nella vita politica della città; infatti rivestì la carica di arconte, sovrintendente all’edilizia pubblica e funzionario di polizia.

Grazie all’imperatore Traiano, Plutarco ottenne la cittadinanza di Roma e, in seguito, divenne ambasciatore in Grecia. Senza dubbio però l’incarico più importante fu quello di sacerdote al Santuario di Apollo a Delfi, cosa che, ai quei tempi, era considerata un massimo onore.

I molti impegni politici e religiosi non gli impedirono di continuare l’attività letteraria, che fu veramente prolifica. Di lui si attestano 260 scritti, elencati nel c.d. “Catalogo di Lampria” , l’opera “Vite parallele” e 80 opuscoli di vario contenuto indicati col nome di Moralia.

La data della morte è incerta: alcuni la collocano nel 119, altri nel 125, altri ancora nel 127 d.C.

Plutarco “Vite parallele”: il significato dell’opera

“Vite parallele” è l’opera più importante dell’autore greco Plutarco. Si tratta di una galleria in cui vengono messe a confronto le vite di personaggi celebri appartenenti alla cultura greca e latina.

Nel dettaglio, sono 50 biografie di uomini illustri del mondo greco e romano, 44 delle quali ordinate in coppie. Ad esempio le imprese di Teseo e Romolo, Pericle e Fabio Massimo, Demostene e Cicerone, Licurgo e Numa. Queste vite, non solo vengono descritte dall’autore con minuziosa attenzione, ma vengono messe a confronto. Tutta l’opera, infatti, è mirata a dimostrare la ciclicità degli eventi e queste analogie dimostrano che gli eventi umani sono destinati a ripetersi, come se l’intera esistenza fosse un ciclo.

Plutarco è molto scrupoloso nel dichiarare le fonti delle quali si avvale: Ctisia, Duride, Teopompo e Timeo, principalmente. A questi si aggiunge il contributo fondamentale della storiografia romana,

Plutarco: tecniche di stile

Lo stile di Plutarco è caratterizzato da periodi ampi e lunghi e spesso complessi, come prova delle sue grandi capacità linguistiche e lessicali.

La lingua di base è l’attico ma non mancano delle influenza Koinè, che in alcuni punti diventano piuttosto evidenti.

Tutte le opere di Plutarco sono caratterizzate dalla mancanza dello iato, ovvero il contatto tra vocali, che ne prova l’autenticità dei testi.

Plutarco: pensiero critico e analisi dei testi

Plutarco è uno scrittore unico nel suo genere. Il suo merito più grande è quello di aver separato per la prima volta la biografia alla storiografia, elevando quest’ultima ad un autonomo genere letterario.

Tratto caratteristico di Plutarco è il tentativo, ben riuscito, di razionalizzare il mito: egli cerca di analizzare la mitologia con razionalità, setacciando le informazioni false da quelle vere. Tuttavia non mancano nelle sue opere elementi che appartengono alla sfera del soprannaturale: ciò è dovuto, soprattutto, all’influenza della filosofia e della religione, che ebbero un ruolo fondamentale nella sua vita.