Tasse per chi affitta in costante aumento: ecco la denuncia di Confedilizia. Su un affitto lungo un anno, infatti, il locatore paga quasi solo tasse fino al 15 ottobre.
Le tasse per chi affitta sono forse un argomento sottovalutato dai più, presi come siamo dai drammatici numeri dell’emergenza abitativa nel nostro Paese. Che c’è, esiste, ed è un dramma da affrontare e risolvere con misure strutturali come il social housing, senza però dimenticare che la crisi economica e l’eccessivo carico fiscale fanno male, e molto, anche ai locatori.
A denunciare l’ennesima stortura del nostro oppressivo sistema fiscale, stavolta è Confedilizia, ovvero la Confederazione Italiana Proprietà Edilizia, che si pone l’obiettivo di difendere gli interessi dei proprietari di immobili. E nel corso di un incontro tenutosi oggi sull’annoso tema della tasse gravanti sulla casa, il presidente Corrado Sforza Fogliani ha denunciato un dato che ha destato l’attenzione di molti: per chi affitta un immobile, infatti, nel corso di un anno, fino al 15 ottobre, ben il 79% del canone se ne va in tasse.
Il Tax Freedom Day per locatori e contribuenti
Un dato impressionante, ancora più grave di quello, tristemente noto, relativo a tutti i contribuenti. Già da tempo, infatti, il 12 giugno alcune associazioni del nostro Paese, Cgia di Mestre in testa, celebrano il Tax Freedom Day: fino al giorno precedente, infatti, chi vive in Italia lavora praticamente solo per pagare le tasse. Un autentico giorno di liberazione dalla tirannia impositiva tricolore, quindi, che negli ultimi anni si fa sempre più attendere: nel 1990, infatti, l’inaugurazione del periodo “tax free” si poteva annunciare fin dal 20 maggio. Nel 2013, al contrario, servono ben 162 giorni in più per poterci liberare da lacci e lacciuoli fiscali e contributivi. Oltretutto, si stima che nel breve periodo le cose potrebbero addirittura andare peggio. Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario degli artigiani di Mestre, infatti, i contribuenti onesti rischiano ormai di poter celebrare la giornata di liberazione dalle tasse non prima del 20 luglio.
Confedilizia: no all’Imu bis
E nella giornata caratterizzata dallo slittamento per la cancellazione sulla seconda rata Imu, che non dovrebbe vedere la luce prima della prossima settimana, tornano a farsi sentire le proteste per le misure in materia di imposizione fiscale sulla casa contenute nella legge di Stabilità. La quale, a dire il vero, sta a dir poco annaspando nei meandri della Commissione Bilancio del Senato, in quanto sommersa dai tremila emendamenti provenienti da tutte le forze parlamentari. Sarebbe dovuta, infatti, giungere in Aula già domani, ma si temono ulteriori rinvii. In merito, Confedilizia oggi ha denunciato l’improvvisa scomparsa della tanto celebrata “service tax”, in favore di una non meglio precisata Imu bis, sotto forma di una Tasi tutta a svantaggio dei proprietari di casa. Sempre secondo l’Associazione, infatti, questa nuova tassa porterebbe, già nel 2014, un aumento delle imposte da 14,6 miliardi di euro con l’aliquota minima, e fino a 19,9 miliardi di euro con quella massima.
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