Scontro nel Movimento 5 Stelle, sindaco di Quarto espulsa. Cause e sviluppi

Simone Traversa

14 Gennaio 2016 - 10:29

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La sindaco di Quarto è stata espulsa dal M5S dopo aver rifiutato di dimettersi da sindaco. Rosa Capuozzo e i suoi consiglieri proseguiranno senza simbolo.

Scontro nel Movimento 5 Stelle, sindaco di Quarto espulsa. Cause e sviluppi

L’espulsione di Rosa Capuozzo dal Movimento 5 Stelle (M5S) è stato annunciato prima sul blog di Beppe Grillo, poi con un video dei tre membri del direttorio: Di Battista, Di Maio e Fico.

Le motivazioni che hanno portato al divorzio tra la sindaco e il M5S è dovuto a “gravi violazioni dei suoi principi”, come si legge sul post di Grillo. La vicenda che vede protagonista il sindaco di Quarto, ricattata per un presunto abuso edilizio, ha coinvolto tutta la politica italiana, causando un’altra scissione all’interno dei Cinque Stelle.

Sindaco di Quarto espulsa dal M5S: le cause

Tutto è cominciato dall’inchiesta affidata al pm Woodcock, della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sull’ex consigliere del Movimento 5 Stelle De Robbio. Già estromesso dal movimento a causa delle pressioni politiche esercitate dal consigliere, ora De Robbio, con altre due persone, è indagato per tentata estorsione e voto di scambio. Secondo l’accusa De Robbio avrebbe ricattato Rosa Capuozzo con una foto della sua casa che mostrava un abuso edilizio, per obbligare la sindaco a dare in gestione il campo sportivo di Quarto ad Alfonso Cesarano, imprenditore sospettato di avere contatti con il clan camorristico dei Polverino.

L’accusa di Beppe Grillo a Rosa Capuozzo

Nell’inchiesta Rosa Capuozzo risulta parte lesa, tuttavia secondo il pm la sua è stata: “una condotta non lineare e sicuramente da approfondire”. In due intercettazioni telefoniche con i suoi consiglieri comunali Concetta Aprile e Alessandro Nicolais, avvenute rispettivamente il 24 novembre e il 16 dicembre, la sindaco confida loro le minacce ricevute da De Robbio e la sua ferma decisione di non cedere ai ricatti.

Tuttavia la Capuozzo non ha mai denunciato De Robbio, limitandosi a parlare di generiche pressioni politiche e divergenze di vedute. È stato questo a portare Grillo a chiedere le sue dimissioni perché, scrive sul suo blog:

“La strada dell’onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto.”

 

Lo scontro tra M5S e la sindaco di Quarto

I dirigenti del M5S sapevano. La sindaco di Quarto dichiara però che la decisione di tenere un profilo basso e non denunciare De Robbio era stata presa in accordo con i dirigenti del M5S Luigi Di Maio e Roberto Fico. Questi due, assieme ad Alessandro Di Battista, hanno pubblicato un video nel quale spiegano come i messaggi a cui la sindaco fa riferimento siano stati strumentalizzati, trattandosi di conversazioni che poco o nulla avevano a che fare col caso De Robbio.La sindaco e i suoi consiglieri sono comunque determinati a continuare a lavorare per Quarto, anche a costo di farlo senza il simbolo del M5S.

Sostegno a Capuozzo da parte di Matteo Renzi

Il presidente del consiglio Matteo Renzi si è schierato dalla parte di Capuozzo, sostenendo che sebbene la sindaco avrebbe fatto bene a denunciare i fatti non deve dimettersi. Il presidente del consiglio affonda il colpo dicendo che il caso di Quarto dimostra che il M5S non è detentore del “monopolio morale” ed è soggetto come tutti i partiti all’imperfezione.

A questo Grillo risponde che il PD ha invece il “monopolio immorale” detenendo il primato di indagati all’interno del suo partito, mentre la mafia a Quarto, grazie al M5S, è stata lasciata fuori dalla porta, perché Capuozzo non ha ceduto a minacce e ricatti. Tuttavia non mancano le critiche interne per l’espulsione della sindaco di Quarto, Pizzarotti e alcuni parlamentari Cinque Stelle lamentano la mancata consultazione della base in merito alla decisione di cacciare fuori dal M5S la Capuozzo.

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