È stato proclamato dalle sigle sindacali, Faisa Confail, Orsa e Usb un nuovo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico a Roma nella giornata di giovedì 22 marzo 2018.
Previsto un nuovo sciopero di 24 ore dei mezzi a Roma per giovedì 22 marzo 2018 che coinvolgerà sia la rete Atac sia quella di Roma Tpl.
Lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali Faisa Confail, Orsa e Usb per protestare contro la scelta del Campidoglio e dell’azienda di intraprendere il concordato preventivo.
Nella giornata di giovedì quindi a rischio bus, filobus, tram, metro, ed anche le ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle, Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Si prospetta dunque una giornata difficile per i cittadini romani visto che ogni volta che viene indetto uno sciopero il traffico della città va in tilt creando non pochi problemi a tutti coloro che cercano di arrivare puntuali a lavoro.
Per i pendolari che per andare a lavorare utilizzano i bus, le metro e i treni gestiti dall’Atac non ci dovrebbero però essere problemi visto che le fasce di garanzia saranno rispettate. Tuttavia prima di mettersi in viaggio si consiglia ai cittadini di informarsi sugli orari in cui il servizio si svolgerà regolarmente.
Quali mezzi resteranno fermi?
Lo sciopero del trasporto pubblico a Roma fissato il 22 marzo coinvolgerà sia la rete Atac sia l’azienda Roma TPL che gestisce diverse linee di periferici.
Nella giornata di giovedì infatti resteranno fermi molti autobus, metro e tram gestiti da Atac e Roma TPL. Possibili disagi anche sulle ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle, Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Come già accennato lo sciopero durerà 24 ore ed è proprio per questo motivo che questo potrebbe interessare anche le linee notturne.
Le fasce di garanzia saranno comunque rispettate: il trasporto infatti sarà garantito regolarmente fino alle 8:30 di mattina e dalle 17 alle 20 nel pomeriggio in modo tale da consentire ai pendolari di raggiungere il loro posto di lavoro e di ritornare poi a casa.
Molti anche i dipendenti della Roma TPL che incroceranno le braccia per 24 ore creando così disagi sulle seguenti linee:
08, 011, 013, 013D, 017, 018, 022, 023, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 035, 036, 037, 039, 040, 040F, 041, 041F, 042, 044, 048, 049, 051, 053, 054, 055, 056, 057, 059, 066, 078, 086, 088, 088F, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 314, 339, 340, 343, 344, 349, 404, 437, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 543, 546, 548, 552, 555, 557, 657, 660, 663, 665, 701, 701L, 702, 703L,710, 711, 720, 721, 763, 764, 767, 771, 775, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 908, 912, 982, 985, 992, 993, 998, 999, C1, C6, C8, C19.
Le motivazioni dei sindacati
Sono tre le sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico a Roma tra queste troviamo Faisa Confail, Orsa e Usb.
I sindacati hanno deciso di indire lo sciopero proprio per protestare contro il concordato preventivo che secondo le suddette sigle sta danneggiando pesantemente i lavoratori. Per Michele Frullo di Usb infatti il risanamento di Atac lo stanno pagando solamente i lavoratori visto l’innalzamento dell’orario settimanale da 37 ore a 39 ore e viste le pessime condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti.
Egli infatti recrimina il fatto che l’accordo siglato a luglio 2015 dall’Atac e le segreterie di CGIL, Cisl e UIL era stato presentato come la soluzione a tutti i problemi invece a soli due anni dalla sottoscrizione del suddetto accordo Atac ha aperto la procedura fallimentare.
Infine Frullo ha dichiarato che:
“Sappiamo che il concordato non si può fermare, ma possiamo chiedere di risanare il debito attaccando la malagestione che l’ha causato e mettendo sul piatto più fondi e investimenti per rendere questo servizio degno di una capitale”
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