Vincenzo De Luca, governatore della Campania e Commissario della Sanità aumenta gli stipendi dei manager locali: ecco la verità sul decreto che sta facendo molto discutere in questi giorni.
Ma quale spending review: in Campania - in gran segreto - gli stipendi dei manager delle Asl e delle aziende ospedaliere locali sono stati aumentati notevolmente.
Mentre la spesa per la Sanità pubblica continua ad essere vittima dei tagli governativi, aumentano le retribuzioni dei “poteri forti”, scelti direttamente dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, del Partito Democratico.
Ecco la prima conseguenza della nomina di De Luca come commissario della Sanità in Campania, obiettivo raggiunto dopo una lunga trattativa con il premier Paolo Gentiloni e la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin.
Anziché migliorare la qualità dei servizi ospedalieri locali - applicando lo slogan “mai più ultimi” con il quale De Luca si presentò alle elezioni - il Governatore della Regione Campania ha pensato bene di aumentare lo stipendio a chi, conti alla mano, non ne aveva assolutamente bisogno.
E ad alimentare le polemiche c’è anche il modo con cui De Luca ha provveduto ad aumentare le retribuzioni: fino alla pubblicazione del decreto sul bollettino ufficiale della Regione Campania, infatti, nessuno sapeva di questa decisione. Insomma, un vero e proprio “blitz di Ferragosto”, visto che del decreto firmato il 1° agosto ne è stata data notizia solamente la scorsa settimana.
Perché anziché puntare sulla qualità dei servizi sanitari De Luca ha preferito migliorare la retribuzione dei dirigenti locali? Se lo stanno chiedendo in molti, specialmente gli operatori del comparto sanitario che ogni giorno devono fare i conti con i disservizi della Sanità locale.
Ecco la verità sul provvedimento che - giustamente -continuerà a far discutere anche nelle prossime settimane.
De Luca aumenta in segreto la retribuzione dei dirigenti: le motivazioni
Mentre i cittadini campani erano in spiaggia per festeggiare il Ferragosto - e diversi infermieri e medici erano negli ospedali locali a lavorare - il Governatore De Luca, adesso anche Commissario della Sanità in Campania, ha pubblicato sul bollettino ufficiale regionale il decreto con il quale sono state aumentate le retribuzioni dei dirigenti delle Asl e delle aziende ospedaliere locali.
Un decreto firmato il 1° agosto, di cui nessuno ne era a conoscenza. Nei prossimi mesi quindi i dirigenti della Sanità locale guadagneranno cifre da capogiro: ad esempio per il direttore generale dell’Asl di Salerno sono previsti 155mila euro lordi l’anno, stessa cifra riconosciuta ai direttori dell’Asl di Napoli 1 e degli ospedali Cardarelli e Colli di Napoli e Ruggi di Salerno.
Ci sono poi stipendi da 150mila euro (per i manager di tre Asl e quattro ospedali) e da 145mila euro (direttori di due Asl e due ospedali); complessivamente gli stipendi sono stati aumentati di circa 30mila euro lordi l’anno, un vero e proprio “schiaffo” alla spending review applicata dallo Stato.
Come ha giustificato De Luca questa sua decisione? Come possiamo leggere nel decreto, il Governatore della Campania ha ritenuto fosse necessario aumentare lo stipendio dei dirigenti della Sanità poiché questi nei prossimi mesi dovranno affrontare delle nuove sfide visti i processi riorganizzativi in corso.
E in questo processo non si può prescindere da una “classe dirigenziale qualificata e motivata” che va “adeguatamente remunerata”. Alle nuove responsabilità, quindi, bisogna adeguare il trattamento economico, o almeno questo è il ragionamento fatto dal nuovo Commissario della Sanità locale.
Peccato che questo ragionamento abbia una falla.
Perché la giustificazione di De Luca non regge
Il problema è che i manager che hanno beneficiato di un aumento di stipendio non hanno vinto un concorso, né sono stati selezionati dallo scorrimento delle graduatorie interne. È stato lo stesso De Luca a sceglierli; ecco perché un aumento di stipendio adesso che il Governatore della Regione è diventato anche Commissario della Sanità locale, insospettisce gli addetti ai lavori.
E se i direttori scelti nei mesi scorsi da De Luca abbiano accettato di ricoprire l’incarico solo dietro la promessa di un aumento futuro? Una domanda alla quale probabilmente non avremo mai una risposta certa.
Duro colpo per la Sanità locale e per i cittadini campani
Aumentando lo stipendio dei dirigenti del comparto Sanità, De Luca ha ripristinato il tetto del 2001 (155mila euro) che nel 2008 era stato ridotto del 20%.
Una decisione che non regge su motivazioni valide, poiché anche se le casse della Sanità campana sono in miglioramento rispetto al 2008 - quando fu necessaria una spending review - i conti pubblici sono ancora sofferenti.
Chi pagherà per gli aumenti?Nel decreto si legge che questi saranno coperti da “forme di partecipazione alternativa alla spesa sanitaria”, quindi dai prelievi sui cittadini campani. Nuovi prelievi per avere più risorse da utilizzare per la Sanità: peccato che anziché essere utilizzate per migliorare l’efficienza delle strutture ospedaliere, entreranno nelle tasche dei manager locali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA