Robin tax va in banca: ecco la soluzione per coprire l’abolizione della seconda rata Imu 2013

Michele Ciccone

11/12/2013

Ecco pronto un decreto legge che prevede la copertura dell’abolizione della seconda rata Imu 2013. Come? Tramite una Robin tax da far pagare alle banche. E’ fattibile questa misura?

Robin tax va in banca: ecco  la soluzione per coprire l’abolizione della seconda rata Imu 2013

Il governo Letta è alle prese con una bella gatta da pelare. Come coprire l’abolizione della seconda rata dell’Imu 2013sulla prima casa? Semplice, ci pensa Saccomanni. Non di tasca sua, sia chiaro. Il ministro dell’Economia ha pronto un decreto legge per far pagare alle banche la copertura dell’abbandono della seconda rata dell’imposta sugli immobili. Come? Con una Robin tax.

Cos’è la Robin Tax?

Vi ricordate della Robin tax? E’ una tassa straordinaria inventata nel 2008 dall’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti. Lo scopo della tassa era nobile: togliere ai ricchi per dare ai poveri. Tremonti ne era molto fiero. E’ una tassa bellissima, sosteneva. Qual era lo scopo della Robin tax? In sintesi, doveva colpire gli extra-profitti maturati dalle imprese energetiche grazie al vertiginoso aumento dei prezzi petroliferi e del gas maturati dalle aziende dopo le privatizzazioni, destinandone il ricavato all’abbattimento delle bollette elettriche delle famiglie. Tutt’ora pende su di essa un giudizio di costituzionalità.

Nel 2009 il governo italiano incassò circa 740 milioni di euro grazie alla Robin tax, scesi a 527 nel 2010 per colpa della crisi che ridusse drasticamente gli extra-profitti.

Robin tax per il 2014?

E per il 2013? Il decreto che abolisce la seconda rata Imu prevede che le minori entrate vengano coperte con un aumento degli acconti Ires e Irap di banche e assicurazioni dal 101% al 130%. L’incasso previsto? Circa 1.496 milioni di euro. Questa però non è la vera Robin tax. Per il 2013 è solo un assaggio. La tassa verrebbe introdotta nel 2014 tramite un’addizionale Ires di 8,5 punti, dal 27,5% al 36%, circa il 30% in più.

Applicabilità della Robin tax?

Il presupposto della Robin tax è che essa vada a colpire gli extra-profitti (delle banche in questo caso). Bene, il problema è che gli extra-profitti delle banche non ci sono. La liquidità fornita dalla BCE tramite le LTRO non sembra essere sufficiente a ripulire i bilanci degli istituti di credito, sostiene qualche commentatore. Figuriamoci a generare degli extra-profitti. Per di più, un recente studio di Bankitalia (che Saccomanni dovrebbe conoscere bene) comunica che nel primo semestre 2013 la redditivitá dei 34 principali gruppi bancari italiani è scesa all1,2% dall’1,9% dello stesso periodo del 2012. La Robin tax sarebbe inoltre retroattiva, andando a colpire i redditi già maturati.

Ci troviamo di fronte ad un paradosso. Da una parte si chiede alle banche l’erogazione del credito ad imprese e famiglie per sostenere la ripresa (cosa assai improbabile data la caduta della domanda), mentre dall’altra si vogliono imporre alle stesse banche tasse straordinarie. La misura sembra dunque difficilmente attuabile. Resta però il fatto che il buco di bilancio va coperto. Ci penseranno come al solito i contribuenti? Staremo a vedere.

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