La Federal Reserve si mostra più ottimista delle attese: l’inflazione salirà nel 2018, permettendo ulteriori rialzi dei tassi di interesse.
A conclusione della prima riunione dell’anno, l’ultima di Janet Yellen come presidente, la Federal Reserve ha annunciato di aver lasciato i tassi di interesse invariati all’1,50%.
L’andamento dell’economia degli Stati Uniti è coerente con un graduale aumento dei tassi e l’inflazione armonizzata su base annua salirà nel corso del 2018 - la commissione, all’interno della dichiarazione, ha inoltre eliminato i riferimenti al fatto che i prezzi al consumo rimarranno al di sotto del 2% nel breve termine.
Intanto, i rischi di breve termine rimangono bilanciati.
"La Commissione si aspetta che le condizioni economiche si evolveranno in modo da garantire ulteriori aumenti graduali dei tassi sui fondi federali", si legge nel documento appena pubblicato. La parola "ulteriori" è un’aggiunta rispetto alla dichiarazione divulgata in occasione del meeting di dicembre.
Nel dettaglio:
- Il tasso di riferimento rimane tra l’1,25% e l’1,5%;
- Secondo la Fed l’economia continua a crescere ad "un ritmo solido" e il mercato del lavoro continua a guadagnare trazione. L’ottimismo delle prospettive economiche consolida le aspettative degli investitori per un rialzo dei tassi in occasione della riunione di fine marzo;
- E’ il nono anno consecutivo di espansione economica, ma la Fed è ancora impegnata a stimolare la crescita più rapida, in parte a causa della lenta inflazione;
- La Fed ha annunciato inoltre che Jerome H. Powell, membro del consiglio della Fed dal 2012, darà giuramento come nuovo presidente della Fed nella mattinata statunitense di lunedì.
Secondo Lee Ferridge, responsabile multi-asset strategy North America di State Street Global Markets, “come ampiamente previsto, l’ultimo meeting di Janet Yellen come presidente della Federal Reserve – nonché membro del board del FOMC - si è rivelato un non-evento”.
Secondo l’analista “il mercato ha già incorporato nelle valutazioni una mossa al prossimo meeting di marzo con una probabilità dell’85 percento e non c’è ragione per non essere d’accordo”.
E non solo: “questa mancanza di reazione alle riunioni della Fed potrebbe diventare la regola nel 2018”. ”
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