Riunione BCE: tassi fermi, confermato stop PEPP a marzo. Cosa ha detto Lagarde

Violetta Silvestri

03/02/2022

03/02/2022 - 15:52

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Riunione BCE oggi, 3 febbraio: nessun cambiamento sui tassi di interesse, che restano invariati come da attese. Lagarde ha parlato in conferenza stampa, ammettendo la preoccupazione sui prezzi.

Riunione BCE: tassi fermi, confermato stop PEPP a marzo. Cosa ha detto Lagarde

La BCE non ha cambiato nulla sui tassi di interesse.

Come da attese, nel vertice di oggi 3 febbraio i tassi sono tutti rimasti invariati.

Nel documento ufficiale della riunione si legge che la banca ha mantenuto le sue indicazioni sui tassi di interesse, affermando che rimarranno ai livelli attuali o inferiori fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per un aumento dei tassi.

Il board ha anche riaffermato la sua politica di allentamento del QE come annunciato a dicembre, con il PEPP che terminerà a marzo e nel secondo trimestre l’APP sarà portato a 40 miliardi di euro al mese, per poi ridursi a 20 miliardi al mese entro il quarto trimestre. I reinvestimenti del PEPP continueranno fino alla fine del 2024.

Lagarde, in conferenza stampa, ha ammesso che il Consiglio direttivo ha espresso preoccupazione sull’impennata dei prezzi.

I dati rilasciati il 2 febbraio hanno confermato un’inflazione galoppante in Eurozona, spinta al 5,1% ben oltre le attese. In focus, ancora, il settore energetico.

Nel dettaglio di seguito le parole di Lagarde sulla politica monetaria, e sull’inflazione, per la regione a moneta unica.

Lagarde ammette la sorpresa inflazione: cosa ha detto sui tassi?

Senza deludere le previsioni, la BCE non ha cambiato di una virgola quanto aveva annunciato a dicembre: gli acquisti di debito rallenteranno ancora per porre fine al PEPP a marzo 2022, lasciando un po’ di spazio per il programma starnard APP.

Non c’è stato neanche alcun annuncio dirompente sul rialzo dei tassi. Il tema inflazione, però, è diventato spinoso e complesso, a detta della stessa Lagarde:

“Con la sorpresa al rialzo che abbiamo visto prima a dicembre e poi a gennaio, posso dirvi che c’era unanime preoccupazione attorno al tavolo del Consiglio direttivo sui numeri dell’inflazione...Abbiamo avuto una discussione molto approfondita... Siamo concentrati sulle ultime informazioni che abbiamo, ma anche sull’impatto che avrà sulle nostre prospettive a medio termine”

.

Lagarde ha comunque sottolineato che la BCE vuole “fare i passi giusti al momento giusto ed è determinata a non affrettarsi a prendere una decisione a meno che non ci sia una valutazione adeguata e approfondita.”

Tradotto: nessun accenno a un rialzo dei tassi già nel 2022, ma nemmeno una netta esclusione. Tutto dipenderà dalla lettura di ciò che accadrà a marzo e dall’attenta valutazione di tutti i dati a disposizione.

In definitiva, comunque, Lagarde ha ribadito che si aspetta ancora che l’inflazione sia transitoria e non prevede alcuna azione al riguardo nel breve termine.

La banca centrale ha di fatto mantenuto la sua posizione secondo cui non aumenterà i tassi fino a quando non prevede che l’inflazione rimarrà al di sopra del 2% per gran parte dei prossimi due anni e anche allora lo farà solo quando interromperà gli acquisti netti di attività. A marzo dovrebbe pubblicare nuove previsioni sull’inflazione trimestrale.

Riunione BCE: focus sulla conferenza stampa

Di seguito tutte le decisioni di politica monetaria della riunione BCE del 3 febbraio 2021.

15.30

Conferenza stampa terminata

Come di conseuto, dopo un’ora di conferenza stampa Lagarde ha salutato i giornalisti, congedandosi.

15.28

Reazione mercati a Lagarde

I mercati monetari dell’Eurozona scontano almeno 40 pb di rialzi dei tassi della BCE entro la fine dell’anno poiché gli investitori valutano che Lagarde ha segnalato i rischi di inflazione.

15.25

BCE sarà graduale

Lagarde ribadisce che gli interventi della BCE saranno graduali e sequenziali: fine del PEPP, acquisti con l’APP e solo dopo analisi dei dati sull’inflazione e decisioni eventuali sui tassi.

15.22

Inflazione energetica

Gas, petrolio, elettricità sono la causa dell’aumento dei prezzi e se la BCE dovesse rialzare i tassi dopo il ritiro del PEPP, questo non andrebbe a influire sull’inflazione energetica.

15.00

Euro si rafforza

Lagarde non esclude un aumento dei tassi nel 2022 e afferma che dipende dai dati di marzo. EUR/USD supera 1,1360 poiché questa è una posizione da “falco”.

14.56

Inflazione preoccupa

Lagarde afferma che le sorprese sull’inflazione destano preoccupazione unanime nel Consiglio, soprattutto i dati di dicembre e gennaio. Ci sarà un’osservazione attenta dei dati.

14.50

Salari e differenze con UK

L’Eurozona ha un livello di disoccupazione al 7% che è basso e non ci sono pressioni sui salari. La differenza con quello che è accaduto in UK (tassi in rialzo) è proprio qui: in Regno Unito c’è scarsità di lavoratori e pressioni sulle paghe secondo Lagarde.

14.48

Tassi in rialzo?

La presidente della BCE Lagarde, interrogata sulla possibilità di rialzi dei tassi della BCE nel 2022, afferma di non fare mai promesse senza condizioni; importante essere attenti a questo.

14.45

Domande giornalisti

Lagarde inizia a rispondere alle domande dei giornalisti.

14.44

Inflazione in focus

L’inflazione ha una prospettiva incerta: dovrebbe declinare nel corso del 2022. Tutti gli strumenti saranno usati per mantenere il target 2% nel medio termine.

14.42

Crescita primo trimestre 2022

Lagarde sottolinea che la crescita sarà contenuta nel primo trimestre. Le carenze stanno frenando l’attività e sono rimaste un vento contrario. I rischi al ribasso includono le tensioni geopolitiche e il costo dell’energia persistentemente elevato, che sta colpendo i redditi.

14.41

Supply chain

I colli di bottiglia potrebbero iniziare ad attenuarsi, ma potrebbero persistere ancora per qualche tempo per Lagarde.

14.38

Lagarde spiega alcuni punti chiave

Secondo Lagarde, nell’Eurozona: “il mercato del lavoro sta migliorando; l’aumento dei costi dell’energia sta danneggiando il reddito e l’inflazione dovrebbe rimanere elevata più a lungo del previsto.”

Tuttavia, “l’economia è sempre meno colpita dalla pandemia ed è in forte ripresa nel corso dell’anno 2021. La BCE, ad ogni modo, deve mantenere la flessibilità e l’opzionalità.”

14.35

Quadro economico

L’Eurozona mantiene una forte crescita, anche se la pandemia rimane un elemento di debolezza e l’inflazione è trainata soprattutto dall’energia: questa una sintetica foto della situazione da parte di Lagarde

14.30

Conferenza al via

Lagarde è pronta per parlare in conferenza stampa.

14.20

Conferenza Lagarde

Tutto pronto per la conferenza stampa di Christine Lagarde, che tra poco riferirà sulle decisioni della riunione appena conclusa. Focus su tassi e inflazione.

14.09

EUR/USD

In attesa delle parole di Lagarde, la coppia EUR/USD è scambiata appena sotto 1,1300.

13.52

Documento sulle decisioni di politica monetaria

Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
Nel primo trimestre del 2022, il Consiglio direttivo condurrà gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP (pandemic emergency purchase programme) a un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente. Esso interromperà gli acquisti netti di attività del PEPP alla fine di marzo 2022.

Il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria.

La pandemia ha dimostrato che, in condizioni di tensione, la flessibilità nella configurazione e nella conduzione degli acquisti di attività ha contribuito a contrastare le disfunzioni nella trasmissione della politica monetaria e a rendere più efficaci gli sforzi tesi a raggiungere l’obiettivo del Consiglio direttivo. Nell’ambito del mandato del Consiglio direttivo, in condizioni di tensione, la flessibilità rimarrà un elemento della politica monetaria ove i rischi per la sua trasmissione mettano a repentaglio il conseguimento della stabilità dei prezzi. In particolare, in caso di ulteriore frammentazione del mercato connessa alla pandemia, i reinvestimenti del PEPP potranno essere adeguati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi in qualsiasi momento. Ciò potrebbe implicare fra l’altro l’acquisto di obbligazioni emesse dalla Repubblica ellenica in aggiunta ai reinvestimenti, al fine di scongiurare che un’interruzione degli acquisti nel paese possa compromettere la trasmissione della politica monetaria all’economia greca, in un momento in cui quest’ultima sta recuperando dalle conseguenze della pandemia. Gli acquisti netti del PEPP potrebbero anche essere ripresi, se necessario, per contrastare gli shock negativi connessi alla pandemia.

Programma di acquisto di attività (PAA)
In linea con la riduzione graduale degli acquisti di attività decisa lo scorso dicembre, affinché l’intonazione della politica monetaria rimanga coerente con lo stabilizzarsi dell’inflazione sull’obiettivo di medio termine del Consiglio direttivo, gli acquisti netti mensili nel quadro dell’APP saranno pari a 40 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022 e a 30 miliardi nel terzo trimestre. A partire da ottobre, il Consiglio direttivo manterrà gli acquisti netti nell’ambito dell’APP a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro, finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei tassi di riferimento. Esso si attende che gli acquisti netti termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE.

Il Consiglio direttivo intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE e, in ogni caso, finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.

Tassi di interesse di riferimento della BCE
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.

A sostegno dell’obiettivo di inflazione simmetrico del 2% e in linea con la sua strategia di politica monetaria, il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto dell’orizzonte di proiezione, e finché non riterrà che i progressi conseguiti dall’inflazione di fondo siano sufficientemente avanzati da essere coerenti con lo stabilizzarsi dell’inflazione sul 2% nel medio periodo. Ciò inoltre può comportare un periodo transitorio in cui l’inflazione si colloca su un livello moderatamente al di sopra dell’obiettivo.

Operazioni di rifinanziamento
Il Consiglio direttivo continuerà a seguire le condizioni di finanziamento delle banche e ad assicurare che la scadenza delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine della terza serie (OMRLT-III) non ostacoli l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Inoltre, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate di rifinanziamento contribuiscono all’intonazione della politica monetaria. Come annunciato, esso si attende che le condizioni specifiche delle OMRLT-III cesseranno di essere applicate a giugno di quest’anno. Il Consiglio direttivo valuterà inoltre l’adeguata calibrazione del sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve, affinché la politica dei tassi di interesse negativi non limiti la capacità di intermediazione delle banche in un contesto di abbondante liquidità in eccesso.

***

Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine.

13.45

Decisione sui tassi

BCE come da attese sui tassi, che non cambiano. Il tasso di interesse resta a 0,0% e quello sui depositi a -0,50%.

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