Riunione BCE: quale futuro per i tassi e come inciderà sui mutui

Stefano Tempera

26 Luglio 2019 - 08:58

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Dalla riunione BCE di ieri è emerso un cambio di rotta della politica monetaria nei prossimi mesi, a partire da un possibile taglio dei tassi già da settembre. Vediamo come inciderà sui mutui.

Riunione BCE: quale futuro per i tassi e come inciderà sui mutui

In seguito alla riunione della BCE tenutasi nella giornata di ieri, il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tassi allo 0%. Mario Draghi, nella sua terzultima conferenza stampa da governatore della Banca Centrale Europea, ha espresso il suo auspicio che anche dopo il suo mandato «i tassi rimarranno bassi almeno fino alla prima metà del 2020, e comunque per il tempo necessario a raggiungere l’obiettivo di medio termine dell’inflazione» (al di sotto ma vicina al 2%).

Per molti esperti, quest’ultima riunione è stata l’apripista per preparare un’inversione di marcia rispetto al recente passato, soprattutto quando si è fatto riferimento alla possibilità che i tassi scendano ulteriormente.

Lo stesso Consiglio direttivo ha dato mandato agli organi competenti di valutare tutte le opzioni circa il possibile rilancio del Quantitative Easing, confermando quanto aveva già annunciato a giugno il presidente Mario Draghi. E dunque, secondo diversi analisti, in occasione della prossima riunione della BCE del 12 settembre potrebbe essere annunciato un nutrito pacchetto di stimoli di politica monetaria, oltre ad un possibile taglio dei tassi che porterebbe il costo del denaro sotto la soglia psicologica dello 0%.

Riunione BCE: cosa succede ai mutui

Per quanto riguarda i mutui, il principale indice di riferimento del tasso variabile, l’Euribor, sembra avere già scontato l’ultima mossa della Banca Centrale Europea di mantenere invariati i tassi per il 2019 e il 2020.

Tutti i tassi Euribor, in particolare le scadenze a 1 mese, 3 mesi e 6 mesi, infatti, hanno registrato da inizio anno un ribasso rispettivamente di 0,04, 0,07 e 0,13 punti base, stabilizzandosi ampiamente in territorio negativo con l’ultima rilevazione di ieri a -0,40 (scadenza mensile), -0,38 (scadenza trimestrale) e -0,37 (scadenza semestrale), ben al di sotto del tasso BCE di riferimento a quota zero.

Con il cambio di rotta intravisto ieri, vedremo se dalla prossima riunione del Consiglio direttivo in programma il prossimo 12 settembre emergeranno nuovi sviluppi, come un taglio dei tassi di interesse già a fine estate, che sarebbe il regalo d’addio di Mario Draghi a milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile, lasciando a Christine Lagarde l’incombenza di traghettare la Banca centrale europea nei prossimi anni con i tassi negativi.

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