Risultati sondaggio nuovo DPCM: è giusto dividere l’Italia in 3 zone

Alessandro Cipolla

6 Novembre 2020 - 14:26

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I risultati sondaggio di Money.it sul nuovo DPCM: per il 67% dei rispondenti è giusto dividere l’Italia in tre zone con le Regioni classificate in base alla loro situazione sanitaria legata all’emergenza coronavirus.

Risultati sondaggio nuovo DPCM: è giusto dividere l’Italia in 3 zone

La scelta del governo di dividere l’Italia in 3 zone è giusta. Questo è il responso del sondaggio di Money.it, che ha chiesto ai propri lettori il parere sul nuovo DPCM firmato dal premier Giuseppe Conte dove è stato introdotto il sistema di valutazione delle singole Regioni in base a 21 parametri legati alla situazione sanitaria relativa al Covid.

Sondaggio nuovo DPCM: è giusto dividere l’Italia in 3 zone?

Stando al sondaggio, che ricordiamo non ha valore scientifico ma soltanto indicativo visto che non è realizzato a campione, nel complesso il 67% dei rispondenti ha giudicato in maniera positiva la novità dell’ultimo DPCM, anche se un 21% reputa sbagliato il criterio di valutazione delle Regioni.

Sono entrati in vigore venerdì 6 novembre i dettami del nuovo DPCM, il terzo licenziato in meno di un mese da Palazzo Chigi per far fronte alla seconda ondata dell’emergenza coronavirus.

La grande novità è la suddivisione dell’Italia in tre zone di rischio (gialla, arancione e rossa), dove per ciascuna delle quali sono previste delle misure con un crescendo restrittivo in base all’andamento della situazione Covid in ogni singola Regione.

Per il momento, nella fascia rossa (quella più a rischio) sono state inserite Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta. In quella arancione ci sono Puglia e Sicilia mentre le restanti Regioni sono in quella gialla, dove valgono le misure standard decise a livello nazionale.

Un sondaggio sul DPCM e l’Italia divisa in tre zone

Se finora il governo aveva deciso di affrontare l’emergenza coronavirus con misure sempre a carattere nazionale, adesso nell’ultimo DPCM è arrivata una grande novità che ha un duplice obiettivo: stoppare l’aumento dei contagi ed evitare una seconda serrata generale.

Ogni venerdì il Ministero della Salute valuterà le Regioni in base a 21 parametri, tra cui l’indice Rt e la situazione delle terapie intensive, che poi saranno inserite in una delle tre zone di rischio per una durata di due settimane, al termine delle quali potranno aumentare o calare di livello.

Nella zona gialla, quella più bassa, fino al 3 dicembre saranno in vigore tutte le nuove misure a carattere nazionale: coprifuoco dalle 22 fino alle 5 del mattino, didattica a distanza per le superiori, riempimento massimo dei mezzi pubblici al 50% e chiusura di bar e ristoranti alle ore 18 (consentito asporto fino alle 22 e consegna a domicilio).

Nella zona arancione, oltre alle misure a carattere nazionale c’è anche lo stop agli spostamenti da e verso la Regione, i cittadini dovranno rimanere nel proprio Comune tranne naturalmente la possibilità di spostarsi per motivi di salute o lavoro. Chiusi inoltre bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, mentre è consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio.

Nella zona rossa invece, quella di massimo rischio, sono chiusi anche i negozi e la didattica a distanza è estesa anche alla terza e seconda media. Si può uscire solo per spostamenti necessari e per effettuare attività motoria nei pressi della propria abitazione.

Guardando i risultati del sondaggio, per i lettori il sistema introdotto dal nuovo DPCM firmato da Conte è giusto, anche se non manca tra i favorevoli chi reputa sbagliati i parametri con cui vengono giudicate le Regioni.

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