Quali rischi ed effetti sui mercati attendersi verso le elezioni politiche italiane in programma il 4 marzo 2018? Facciamo il punto grazie a sei domande (e risposte).
Gli investitori rivolgono ancora una volta il loro sguardo preoccupato all’Italia: la stagnazione economica e l’alto debito fanno paura nonostante lo spettro del populismo si sia ormai allontanato dall’Europa.
Le elezioni parlamentari nella terza economia più grande dell’Eurozona - in programma per il 4 marzo 2018 - metteranno alla prova i punti dolenti italiani tra cui l’adesione alla moneta unica, il debito altissimo e il sistema bancario affaticato che ancora cerca di smaltire i crediti deteriorati accumulati negli ultimi 10 anni.
Money.it riporta l’approfondimento comparso in via originale su Bloomberg, che in sei domande (e risposte) dipinge in modo chiaro le attese per le elezioni politiche italiane e i veri rischi da cui guardarsi sui mercati finanziari.
1. La maggioranza è possibile?
Queste elezioni saranno un test cruciale per il Movimento 5 Stelle, partito percepito a livello internazionale come “anti-establishment” ed “euroscettico”, soprattutto perché la nuova legge elettorale incoraggia i partiti ad unirsi in alleanze. I 5 Stelle sfidano il Partito Democratico, ad oggi al governo con il Primo Ministro Paolo Gentiloni. È quindi possibile una coalizione di centro-destra con il partito di Forza Italia dell’ex premier Silvio Berlusconi, la Lega Nord, euroscettica e anti-migranti, e Fratelli d’Italia, appartenenti ad una destra un po’ più estrema.
Tale unione ha già vinto le elezioni regionali in Sicilia a novembre. Ma i sondaggi mostrano che nessuno di questi tre partiti è in grado di ricevere un consenso utile a vincere una maggioranza parlamentare da solo. Quindi le elezioni potrebbero finire con un cosiddetto “parlamento appeso”, fonte di un’incertezza persistente che si risolverebbe solo con una riconferma di Gentiloni in attesa di nuove elezioni.
2. Cosa ne pensano i mercati?
La tensione sta crescendo: il rendimento dei titoli di stato decennali, noti come BTP, è salito per la prima volta dal 2 ottobre sopra il 2%. I mercati sono preoccupati non solo a causa della prospettiva di un parlamento senza maggioranza, ma anche dall’inesperienza dei 5 Stelle a livello nazionale e dal possibile referendum sull’adesione dell’Italia alla zona euro.
Il programma del Movimento 5 Stelle al governo include una revisione approfondita delle banche italiane e l’abbandono del Meccanismo Europeo di Stabilità e della ex-Troika che ha supervisionato i salvataggi di Grecia r Irlanda. A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni su come l’Italia risentirà della fine del quantitative easing della Banca Centrale Europea.
3. L’Italia uscirà dall’Euro?
Sia i 5 Stelle che la Lega hanno addolcito la propria opposizione all’euro, in un contesto in cui finalmente l’Italia sembra stare uscendo dalla recessione più lunga nella storia del Paese.
Luigi Di Maio, candidato premier dei 5 Stelle, parla di un referendum sull’appartenenza dell’Italia all’area euro come "un’ultima risorsa" per forzare le riforme all’interno dell’Unione Europea. Ma portare l’Italia fuori dall’euro richiederebbe un sostegno politico trasversale e un processo legislativo tortuoso - sarebbe necessario un emendamento costituzionale anche prima di indire un referendum.
4. Il debito pubblico italiano è sostenibile?
Ad oltre il 130% del PIL, il debito italiano è il secondo più alto in Eurozona dopo quello della Grecia. La Commissione Europea ha definito il debito italiano "una delle principali fonti di vulnerabilità" per il Paese e ha sollecitato gli sforzi del Governo per ridurre le spese.
Una vittoria elettorale dei 5 Stelle, oltre a sollevare dubbi sull’appartenenza dell’Italia all’euro, alimenterebbe i dubbi sulla sostenibilità del debito del Paese.
5. Quanto (ancora) è a rischio il sistema bancario italiano?
Il salvataggio del Governo del Monte Paschi e delle due banche venete ha dato il via ad una grande fonte di stress finanziario e politico nella zona euro negli ultimi due anni. Ma i problemi di fondo rimangono, compreso il clientelismo con molti istituti di credito troppo intrecciati con la politica, i sindacati e le fondazioni di tutte le forme e dimensioni. Le perdite inflitte ai risparmiatori saranno probabilmente uno dei temi principali della campagna elettorale.
6. Chi vincerà?
Se il Movimento 5 Stelle dovesse ricevere la percentuale più alta di consensi, il presidente Sergio Mattarella potrebbe dare al suo candidato Di Maio, ora vicepresidente della Camera - un mandato esplorativo per cercare di formare un Governo. Ma il partito avrebbe difficoltà a trovare alleati, anche se il leader della Lega Matteo Salvini si sta mostrando disponibile. Uno scenario possibile vede la formazione di una "grande coalizione" con il Partito Democratico e Forza Italia.
Ma chi guiderebbe una coalizione del genere?
Il leader del Partito Democratico e ex premier Matteo Renzi è sotto attacco dal suo stesso partito e sta cercando di migliorare i rapporti con il resto del centrosinistra. Berlusconi sta gareggiando con Salvini per la leadership del centrodestra e gli viene vietato di candidarsi dopo una condanna per frode fiscale del 2013. Forse sentiremo parlare di Gentiloni ancora a lungo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA