Ripple: cos’è, come funziona e quali differenze con il Bitcoin? La guida completa

C. G.

23/05/2017

20/06/2017 - 11:16

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Ripple: cos’è, come funziona, quanto vale e quali i suoi vantaggi e svantaggi? Una guida completa sulla criptovaluta e sulle sue differenze rispetto al Bitcoin.

Ripple: cos’è, come funziona e quali differenze con il Bitcoin? La guida completa

Cos’è Ripple, come funziona e quali sono le sue differenze con il Bitcoin?

Ripple (XRP) è una criptovaluta in circolazione dal 2013 che, assieme all’Ethereum, pare voler lanciare il guanto di sfida al Bitcoin. Come tutte le monete digitali della stessa famiglia, anche la quotazione del Ripple non si basa su una valuta fisica, ma trae origine da internet.

In realtà con questo termine si intende sia la valuta (XRP) sia la rete in cui essa opera per cui cos’è Ripple sarà più chiaro nelle righe che seguiranno. In esse cercheremo di mettere in luce tutte le caratteristiche della rete in cui opera la moneta virtuale, dal come funziona fino alle sue differenze con il Bitcoin.

Sono proprio le recenti forti oscillazioni di quest’ultimo a far tornare il tema delle valute virtuali in primo piano. Il rally del Bitcoin, che ha ormai diretto la quotazione sopra i 2.000 dollari, ha portato gli investitori a guardare con nuovo appetito alle criptovalute e di conseguenza a chiedersi cos’è Ripple, come funziona e quali sono i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Ecco di seguito una guida completa su Ripple, la valuta virtuale rivale del Bitcoin.

Ripple: cos’è? Le origini della criptovaluta

Come già accennato in precedenza Ripple (XRP) è una valuta digitale che dunque non esiste in forma materiale, ma trae origine da internet. La valuta virtuale è in circolazione dal 2013 e il suo protocollo è stato creato da OpenCoin, fondata a sua volta da Chris Larsen e Jed McCaleb.

Lo scopo di Ripple, secondo quanto affermato dai suoi creatori, è quello di eliminare e superare le difficoltà e gli svantaggi del Bitcoin, per cui in seguito cercheremo di mettere in luce tutte le differenze tra le due valute virtuali.

L’idea alla base di Ripple è quella del sistema monetario P2P, ossia peer to peer: si punta a eliminare o comunque abbassare i costi di intermediazione sulle transazioni finanziarie (i costi ad esempio derivanti dall’intermediazione di una banca o di una carta di credito).

Ripple: cos’è e come funziona la rete

Proprio come il Bitcoin, Ripple opera su una piattaforma decentralizzata e su una rete open source, il che significa che gli sviluppatori hanno la facoltà di intervenire e modificare sempre secondo quanto previsto dalla normativa di utilizzo della valuta virtuale. In realtà ricordiamo ancora una volta come con il termine Ripple si identifichi sia la criptovaluta sia l’intera rete in cui essa opera.

Una caratteristica della rete Ripple non rintracciabile invece nel Bitcoin è la presenza di registri di transazioni chiamati Ledger, che permettono di monitorare gli scambi e completare le transazioni entro pochissimi secondi. Un altro elemento caratteristico della rete Ripple è la possibilità di scambiare e trasferire senza continuità di forma: posso trasferire dollari ad un destinatario che invece riceverà euro.

La rete Ripple si compone di 3 parti: un network di pagamenti, una borsa e la stessa valuta (XRP) della quale abbiamo parlato fino a questo momento, ma come funziona tutto questo? Possiamo considerare Ripple e la sua rete come una versione più moderna dell’attuale sistema di intermediari finanziari, in quanto gran parte del suo funzionamento si basa sulla fiducia, ma andiamo per ordine e cerchiamo di fare luce con un esempio.

“B e C scelgono di fare un viaggio portando ciascuno un amico. B porta A e C porta D. A conosce soltanto B, mentre D conosce soltanto C. Immaginiamo ora che A e D, fino a quel momento sconosciuti, vadano a prendere un caffè, ma D non abbia i soldi per pagarlo. Il soggetto A pagherà per entrambi, e D proporrà di ripagarlo tramite Ripple. In questo modo D si indebiterà con C (suo amico che dunque saprà di rivedere il denaro), che a sua volta si indebiterà con B (il meccanismo è sempre lo stesso). B, infine, restituirà i soldi del caffè al suo amico A.”

Il funzionamento della rete Ripple si basa dunque sul meccanismo della fiducia rappresentata dai crediti IOU (I Owe You) che rappresentano le valute reali. Ciò che si invia e riceve sono proprio questi crediti che vengono convertiti in denaro “reale” nei cosiddetti gateway Ripple. La chiave sta nel capire che tutti i debiti, ossia le transazioni, avvengono solo tra soggetti che hanno instaurato un legame di fiducia. Le transazioni Ripple sono istantanee, gratuite e irreversibili.

In altre parole: XRP è l’unica valuta che circola nella rete Ripple ed è l’unità di misura per lo scambio dei crediti IOU. Il che significa che se voglio spedire Dollari ma ho soltanto Euro, il destinatario della transazione comprerà i miei IOU in Euro per tot Ripple, e venderà IOU in Yen per altri tot Ripple. Ecco, insomma, come funziona la rete e il sistema della criptovaluta.

Quanti Ripple esistono e qual è la loro unità?

Come già accennato la valuta Ripple (XRP) nasce ed opera solo e soltanto all’interno della rete e dello stesso sistema Ripple. La moneta virtuale è divisibile in sei decimali e la più piccola unità è chiamata Drop (1 milione di drop fanno un Ripple). A differenza del Bitcoin che potranno essere creati fino al raggiungimento di 21 milioni di unità, i Ripple sono stati già creati fino al numero massimo di 100 miliardi e sono distribuiti soltanto da OneCoin e non tramite mining come nel caso del Bitcoin.

Ripple: cos’è? Le differenze con il Bitcoin

Abbiamo sin da subito affermato che pur essendo entrambe delle criptovalute, Bitcoin e Ripple hanno alcune differenze su cui soffermarsi. La prima, quella definitoria, è stata evidenziata nelle righe appena trattate: mentre con Bitcoin si intende solo la valuta, con il termine Ripple intendiamo la più ampia rete di transazioni in cui la moneta virtuale opera.

Un’altra differenza è da rintracciare nella velocità delle transazioni. Nel caso di Ripple parliamo di 2-5 secondi, mentre nel caso di Bitcoin sono necessari circa 10 minuti. Questo perché le due criptovalute utilizzando due strade diverse per arrivare al consensus e dunque le operazioni per garantire la sicurezza delle transazioni possono essere più o meno lunghe.

Come abbiamo già accennato in precedenza, un’altra differenza con il Bitcoin sta nella facoltà del Ripple di tracciare qualsiasi assett e dunque qualsiasi valuta, mentre la rete Bitcoin traccia solamente i movimenti di BTC.

Infine, un’altra differenza che abbiamo già potuto intravedere nelle righe precedenti sta nella distribuzione delle due valute virtuali. I Bitcoin continueranno ad essere distribuiti fino a quota 21 milioni, mentre per Ripple parliamo di una creazione già terminata e fissata su quota 100 miliardi. Ecco, insomma, cos’è Ripple, come funziona e quali sono le sue differenze con il Bitcoin.

Vantaggi e svantaggi del Ripple contro il Bitcoin

Uno dei maggiori vantaggi di Ripple rispetto al Bitcoin è la già citata velocità nelle transazioni che risulta essere molto più evidente nel caso di XRP. A ciò si aggiunga anche la capacità di tracciare qualsiasi valuta vogliamo e anche la possibilità di allontanarsi dall’attività di mining. Queste appena citate sono le motivazioni che spingono gli utenti a scegliere Ripple piuttosto che Bitcoin.

Dal punto di vista degli svantaggi possiamo però considerare anche il fattore esperienza: la tecnologia del Bitcoin è ormai largamente provata, affermano gli utenti, mentre il Ripple ha ancora un po’ di strada da compiere.

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