Riforma pensioni, ultime novità: Lega e M5S puntano sulla Quota 100. Mancano le coperture?

Stefania Manservigi

20 Maggio 2018 - 11:04

Sulle pensioni Lega e M5S, impegnati a formare il nuovo Governo, puntano dritti sulla Quota 100. Ma le coperture potrebbero non bastare.

Riforma pensioni, ultime novità: Lega e M5S puntano sulla Quota 100. Mancano le coperture?

Come si era già accennato nei giorni scorsi, Lega e M5S sembrano aver trovato la misura su cui puntare per realizzare il superamento della Legge Fornero.

Ai tanti lavoratori che attendono risposte sul tema delle pensioni, uno dei punti caldi presenti nei programmi elettorali dei due schieramenti politici, le due forze che stanno cercando di formare il nuovo Governo dovrebbero proporre la Quota 100, ossia la possibilità di andare in pensione quando la somma fra età e anni di contributi versati arriva a cento.

Una formula, questa, che abbinata alla Quota 41 potrebbe piacere ai lavoratori che chiedevano di mettere mano alla Legge Fornero; una formula che piace un po’ meno a chi si ritrova a districarsi tra i conti pubblici, e teme che un intervento del genere non sia sostenibile.

Ma esistono le coperture per garantire agli italiani di andare in pensione anticipata con la Quota 100?

Elsa Fornero, si rischia di vanificare i sacrifici degli ultimi anni

La prima ad essere scettica sulla Quota 100 è Elsa Fornero, l’ideatrice della tanto contestata riforma del 2011.

Per l’ex Ministro del Lavoro il rischio è quello di

“vanificare i sacrifici che sono stati fatti in questi anni da molti lavoratori e di vanificare le aspettative che le persone in ogni caso aveva incorporato, cambiando anche i loro piani di vita”.

Secondo la Fornero introducendo una Quota 100 senza penalizzazioni si continuerebbe sostanzialmente sul modello retributivo, incentivando le persone a uscire prima dal mondo del lavoro (con ricadute importanti sulla salute dei conti pubblici).

Lo scetticismo di Cesare Damiano

Ad essere scettico sulla Quota 100 è anche Cesare Damiano, uno dei maggiori sostenitori della necessità di rivedere il sistema pensionistico introdotto con la Legge Fornero.

In particolare Damiano, pur condividendo gli obiettivi che la Lega e il M5S si sono preposti con l’introduzione della Quota 100 e quota 41, ha mostrato perplessità sulla copertura delle misure.

Quota 41 e Quota 100 sono

“obiettivi che condivido, ma per i quali non c’erano e non ci sono le coperture finanziarie. Si tratta di 5 miliardi all’anno o è una tantum?”

ha chiesto l’ex Ministro del Lavoro.

Le critiche dei sindacati

Ma la Quota 100 non ha ricevuto critiche solo da esponenti politici, ma anche da parte sindacale.

A ribadire la necessità di pensare a una riforma delle pensioni più ampia è stato Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi - Cgil, che ha sottolineato come la Quota 100 non basti e ha ampliato il discorso anche alla situazione dei giovani e delle donne, per le quali occorrerebbe pensare una misura che tenga conto anche del lavoro di cura svolto dalle stesse quotidianamente.

"Serve un confronto vero e approfondito sulle pensioni a partire dalle giovani generazioni a cui va assicurata una pensione di garanzia. Bisogna, inoltre, riconoscere il lavoro di cura a milioni di donne che non hanno nessun riconoscimento per l’attività dedicata ai lori familiari”

ha commentato Pedretti.

La soluzione?

"Bisogna intervenire sui coefficienti della legge Fornero per renderla flessibile, bisogna rivedere i meccanismi dell’aspettativa di vita che è diversa a seconda delle condizioni di lavoro e bisogna garantire ai giovani un lavoro bene retribuito”.

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