Riforma pensioni: flessibilità in uscita e aspettativa di vita, i prossimi incontri

Stefania Manservigi

2 Agosto 2017 - 16:35

Riforma pensioni: sono rimandati a settembre i prossimi incontri sull’aspettativa di vita e la flessibilità in uscita. Le novità.

Riforma pensioni: flessibilità in uscita e aspettativa di vita, i prossimi incontri

Riforma delle pensioni, tutto rimandato a settembre per quanto riguarda flessibilità in uscita e aspettativa di vita.

Dopo l’incontro tra sindacati e Governo dello scorso 27 luglio, durante il quale non è stata avanzata nessuna proposta concreta ma solo ipotesi e considerazioni, non è emersa nessuna novità in proposito. Sono stati però fissati nuovi incontri, durante i quali le parti avranno modo di parlare delle questioni rimaste irrisolte e delle misure da adottare in vista della prossima Legge di Stabilità.

Gli argomenti da affrontare sono tanti: dalla proroga di Opzione donna alla questione esodati, fino ad arrivare ad avviare finalmente la fase due della riforma per cercare soluzioni a temi caldi come quello della pensione dei giovani e del riconoscimento dei lavori di cura.

Ma i sindacati spingono anche sulla flessibilità in uscita e sul meccanismo dell’aspettativa di vita, croce dei tanti lavoratori in attesa di pensione che rischiano di vedere ulteriormente innalzata l’età pensionabile a partire dal 2019.

Riforma pensioni: fase due e flessibilità in uscita, il punto della situazione

Alla vigilia della chiusura per le vacanze estive del Parlamento, ancora non è stato deciso nulla per quanto riguarda la prossima riforma delle pensioni e, in particolare, le misure che dovranno essere inserite nella prossima Legge di Stabilità per trovare soluzioni alle questioni non affrontate con l’ultima riforma previdenziale.

A fare il punto della situazione è il coordinatore Area welfare della Cgil nazionale, Nicola Marongiu, che, intervistato da RadioArticolo1 nella trasmissione Italia Parla, ha commentato:

"Non si è ancora passati alla cosiddetta fase 2: c’è però l’aspetto positivo che abbiamo fissato un calendario serrato di appuntamenti, che non riguardano solo il tema della previdenza. Avremo tre tavoli: 30 e 31 agosto, poi il 7 settembre. Si parlerà delle diverse materie contenute nel verbale di sintesi dello scorso 28 settembre. Ci auguriamo che siano incontri stringenti verso la ricerca di soluzioni, perché settembre è anche il mese che porta alla definizione della legge di bilancio".

Tutto rimandato al rientro dalle ferie estive, dunque, anche a causa dei ritardi dovuti alla lunga attesa per l’approvazione dei decreti attuativi dell’Ape sociale e la Quota 41.

Riforma pensioni: aspettativa di vita, verrà rivisto il meccanismo?

Uno degli argomenti sui quali i sindacati punteranno maggiormente nei prossimi incontri è la revisione da parte del Governo del meccanismo dell’aspettativa di vita. In base a tale meccanismo introdotto nel 2010 e 2011 è previsto un adeguamento automatico dei requisiti di accesso al pensionamento alla speranza di vita.

A spiegare il funzionamento dell’aspettativa di vita è sempre Marongiu:

"l’Istat certifica il dato e con un atto amministrativo viene automaticamente adeguato il requisito. È un automatismo, non un atto politico."

Il prossimo scatto è previsto nel 2019, quando l’età pensionabile verrà portata a 67 anni.

"Noi abbiamo chiesto da molti mesi di interrompere questo meccanismo e aprire una discussione complessiva sul nodo dell’aspettativa di vita, che guardi alle differenze tra lavoratori e all’accesso al mercato del lavoro. Insomma, si tratta di costruire un meccanismo più equilibrato: qui la risposta del governo non è convincente, il ministro Poletti ha sempre rimandato la discussione a dopo l’estate. Rischiamo però che l’esecutivo confermi il suo l’orientamento a intervenire solo su alcune categorie di lavoratori".

La palla dunque passa ora al Governo.

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