Riforma pensioni, donne: sconti contributivi per le madri e Opzione donna, novità

Stefania Manservigi

17 Ottobre 2017 - 16:04

Riforma pensioni: nella Legge di Bilancio 2018 appena approvata dal Governo sono stati introdotti sconti contributivi per le donne. Per Opzione donna si attendono i dati del contatore.

Riforma pensioni, donne: sconti contributivi per le madri e Opzione donna, novità

Tra coloro che attendevano notizie positive dall’incontro di ieri tra Governo e sindacati ci sono le lavoratrici donne che da mesi, su più fronti, stanno combattendo per ottenere misure di pensione anticipata ad esse riservate, che tengano conto delle situazioni di difficoltà che si trovano spesso a vivere.

Sia le lavoratrici che si battono per il riconoscimento dei lavori di cura, sia quelle che chiedono la proroga di Opzione donna, sono rimaste deluse dall’esito del confronto di ieri, che ha rimandato nuovamente il problema.

La soluzione adottata dal Governo, infatti, non accontenta nessuno: nella Legge di Bilancio 2018 è stato stabilito un ampliamento della platea femminile dell’Ape sociale, con l’introduzione di uno sconto contributivo a favore delle lavoratrici madri. Un po’ poco, se si considerano le richieste avanzate dai sindacati e le difficoltà che troppo spesso hanno le donne nel conciliare vita professionale e vita familiare.

Proprio i sindacati oggi sono tornati ad incontrarsi, per fare il punto della situazione e stabilire le prossime iniziative.

Riforma pensioni: sconti contributivi per le donne

Non decolla, almeno per il momento, la fase due della riforma delle pensioni che sembra nuovamente rimandata.

Tra i temi al centro di discussione anche quello riguardante la pensione anticipata delle donne, una delle priorità indicate dai sindacati.

Per il momento l’unica misura adottata dal Governo per far fronte alle situazioni di difficoltà vissute dalle donne è quella inserita nella Legge di Bilancio 2018: uno sconto contributivo a favore delle lavoratrici madri pari a sei mesi per ciascun figlio, per un massimo di due anni.

Una misura considerata dagli interessati, però, insufficiente.

Per quanto riguarda lo sconto contributivo, infatti, i sindacati avevano richiesto che fosse riconosciuto almeno un anno per ciascun figlio. Inoltre il mancato riconoscimento dei lavori di cura, come richiesto dalle parti sociali, discrimina le lavoratrici che, pur non avendo figli, si trovano divise tra vita professionale e familiare.

Riforma pensioni: proroga Opzione donna, mancano i dati del contatore

Sembra essere tutto congelato anche sul fronte di Opzione donna, con le lavoratrici che si stanno battendo per la proroga che, dal 30 settembre, attendono i dati del contatore che potrebbero essere importanti nel certificare eventuali risparmi da poter investire nella misura.

Ricordiamo infatti che Opzione donna è la misura di pensione anticipata riservata alle donne che hanno compiuto 57/58 anni di età accumulando 35 anni di contributi, e che ad oggi risulta conclusa al 31 dicembre 2015.

Nei giorni scorsi lo stesso Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, aveva sottolineato la necessità di far chiarezza sui residui di risorse risparmiati dai vari stanziamenti effettuati negli ultimi anni, affinché vengano utilizzati allo scopo originariamente previsto.

Dal Governo, però, per il momento tutto tace.

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