Riforma pensioni 2015: arriva la soluzione per i Quota 96, pensionamento entro la fine dell’anno scolastico

Vittoria Patanè

27 Aprile 2015 - 17:08

Quota 96, si riaccende la speranza di accedere alla pensione. La soluzione arriverà entro la fine dell’anno scolastico. Le ultimissime novità

Riforma pensioni 2015: arriva la soluzione per i Quota 96, pensionamento entro la fine dell’anno scolastico

Potrebbe finalmente essere arrivata la soluzione per i quota 96. Alla fine dell’attuale anno scolastico, gli insegnanti che non possono accedere al trattamento previdenziale a causa di un errore della riforma Fornero potrebbero finalmente andare in pensione.

Chi infatti avrà maturato i requisiti richiesti dalla legge attualmente in vigore potrà finalmente lasciare il proprio lavoro, tutti gli altri, in primis coloro che in questi tre anni hanno superato anche la quota 100 senza però avere i requisiti minimi per l’accesso al pensionamento, potrebbero comunque ottenerlo sulla base dei vecchi requisiti, grazie al diritto in deroga alla riforma Fornero.

Nel dettaglio per quanto concerne il personale della scuola, il ddl prevede l’esclusione dalla vecchia riforma di tutti quei lavoratori che hanno maturato il diritto ad accedere alla pensione secondo la vecchia normativa, entro l’anno scolastico 2011/2012. In altre parole, gli insegnanti e il personale ATA che, entro la data sopra indicata, hanno maturato la quota 96 (60 anni di età e 36 di contributi, oppure 61 anni di età e 35 di contributi) potranno andare finalmente in pensione.

Stavolta, il ddl non fissa alcun limite numerico per la fruizione della delega e secondo la Marialuisa Gnecchi, deputata dem e prima firmataria del provvedimento, il numero degli aventi diritto potrebbe attestarsi a circa 2mila unità.

"Va valutato infatti quanti siano andati in pensione a settembre 2013 o 2014 a cui bisogna aggiungere circa 1.000 insegnanti che sono stati inseriti nella IV e nella VI salvaguardia per aver assistito familiari disabili nel 2011".

Ha affemato la parlamentare.

Questo dunque quanto contemplato all’interno del disegno di legge presentato pochi giorni fa sul tavolo della Commissione Lavoro. Al suo interno sono previste misure di sostegno, nonché una nuova salvaguardia, per quota 96 ed esodati, anch’essi da anni alle prese con uno sbaglio che sembra non riuscire ad avere soluzione definitiva.

All’interno della settima salvaguardia, della quale vi abbiamo parlato anche in questo articolo, rientrerebbero oltre 26mila persone, attualmente in un limbo a causa di un errore compiuto più di tre anni fa. Il testo infatti prevede l’estensione per ulteriori 12 mesi e ciè fino al 6 gennaio 2017, dei termini già presenti nella salvaguardia precedente.

Per coprire finanziariamente la misura, servono circa un miliardo e mezzo di euro. Nel caso in cui il Governo decidesse di andare avanti dunque, questo ddl potrebbe risolvere numerosi problemi e rimediare agli sbagli compiuti nei confronti di lavoratori licenziati, in mobilità prosecutori volontari e quota 96.

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