Esodati: allo studio una settima salvaguardia. Ecco chi, come e quando accedere alla pensione

Torna ad accendersi il dibattito sugli esodati. Nell’ambito della riforma dell pensioni proposta da Tito Boeri infatti, trovano spazio anche coloro che sono stati "dimenticati" dalla Riforma Fornero.

Nel corso della settimana la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha approvato al relazione presentata dall’’onorevole Cinzia Fontana al Documento di Economia e Finanza (Def).

Nel testo si parla della necessità di varare una settima salvaguardia per gli esodati, impossibilitati ad accedere alla pensione e rimasti senza reddito dopo l’aumento dell’età pensionabile stabilito nel 2012.

Il problema si collega a quello del reddito minimo garantito per gli over 55, una delle misure che potrebbe essere inserita all’interno della riforma. Come sempre, il nodo centrale da risolvere riguarda le coperture finanziarie. In base alle ultime notizie, il tesoretto da 1.6 miliardi di euro risparmiato nell’ambito del DEF, verrà "messo da parte e usato solo a fine anno allo scopo di impedire che scatti l’ormai famigerato aumento IVA connesso alle "clausole di salvaguardia".

Secondo quanto si apprende dai diretti interessati, Cesare Damiano e Marialuisa Ghecchi del PD avrebbero richiesto all’INPS i dati sul numero dei lavoratori che, allo stato attuale, possiederebbero i requisiti necessari per accedere alle sei salvaguardie che i precedenti Governi hanno destinato agli esodati. Lo scopo è proprio quello di studiare una proposta di settima salvaguardia all’interno della quale inserire 21mila esodati. Questi ultimi potrebbero accedere alla pensione a partire dal gennaio 2017, altri 11.400 da gennaio 2018 e ulteriori 13.800 da gennaio 2019.

Da sottolineare che, in base alle speranze iniziali, la settima salvaguardia dovrebbe riguardare anche i lavoratori del settore edile e quelli in mobilità che erano occupati in aziende che hanno dichiarato fallimento ed esclusi dalle precedenti.