Numeri civici: arriva l’Anncsu, la banca dati di vie, piazze e abitazioni. Previsto nella riforma del catasto, questo archivio sarà a completa disposizione dell’Agenzia delle Entrate, ecco perché.
Riforma del catasto 2016: arriva l’archivio nazionale dei numeri civici.
Sono in arrivo delle novità importanti per i numeri civici; infatti, presto verrà realizzata una nuova banca dati chiamata Anncsu (Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane) in cui verranno iscritte vie, piazze, vicoli, abitazioni, uffici, locali.
Gli organi incaricati di mettere a punto questa nuova infrastruttura tecnologica sono l’Istat e l’Agenzia delle entrate, e avranno solamente 30 giorni per farlo. Nel dettaglio, questi due enti avranno il compito di integrare i data-set statistici con quelli fiscali, che oggi sono separati.
Importante anche il ruolo che spetterà ai Comuni, poiché sono gli organi incaricati di fornire i dati a questo archivio. Infatti, come si legge nel decreto ministeriale, “nei successivi sessanta giorni ciascun municipio sarà chiamato a comunicare il nominativo e i riferimenti del responsabile preposto alla tenuta dello stradario e indirizzario comunale, abilitato alle funzionalità di inserimento e di modifica dei dati”.
Riforma del catasto: quali sono gli obiettivi?
Con l’introduzione dell’archivio nazionale dei numeri civici si vuole ridurre il fenomeno delle “case fantasma”, cioè quegli immobili che vengono nascosti al fisco. Infatti, tramite la creazione dell’archivio. le istituzioni avranno accesso a tutte le informazioni su strade, indirizzi, e locali così da inserirli in un meccanismo di codificazione omogeneo che consenta alle varie banche dati di comunicare tra di loro.
Inoltre, tutte le informazioni su strade e numeri civici saranno messe online e sono a disposizione della pubblica amministrazione, che potrà utilizzarle per verifica e controlli di tipo fiscale e catastale. L’Istat, invece, utilizzerà l’archivio nazionale dei numeri civici per la produzione di statistiche e per il censimento permanente.
Quindi, dopo la possibilità che è stata data all’Agenzia delle Entrate di poter controllare i conti correnti dei cittadini, questa adesso avrà accesso anche a tutte le informazioni relative a specie, denominazione e codifica di ciascuna area di circolazione urbana. E il cittadino non avrà più segreti.
Archivio nazionale dei numeri civici: come funziona?
Come abbiamo già visto, l’Istat e l’Agenzia delle Entrate avranno 30 giorni per mettere a punto l’Anncsu integrando i loro data-set.
Successivamente entrerà in gioco il Comune, che avrà il compito di confrontare i dati in suo possesso (indirizzi reali e numeri civici) con quelli dell’Agenzia delle Entrate.
Inoltre, al Comune spetta la stesura del “piano ecografico”, dove ad ogni area di circolazione deve essere assegnata una distinta denominazione e un numero civico progressivo per ciascun accesso appartenente ad essa.
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