La normativa in materia di ricongiunzione dei contributi pensionistici potrebbe essere presto modificata da una proposta di legge in discussione alla Commissione Lavoro della Camera.
Dopo la pausa natalizia l’attenzione della Commissione Lavoro della Camera sarà concentrata su una proposta di legge congiunta che potrebbe modificare la normativa vigente in materia di ricongiunzione dei contributi pensionistici.
La normativa vigente
La proposta di legge congiunta, presentata dagli onorevoli Fedriga e Gnecchi, dovrebbe andare a modificare le regole attualmente vigenti per chi ha avuto carriere lavorative discontinue. Si tratta di ricongiungimenti che, in base alla disciplina attuale, comportano dei costi da sostenere per il contribuente che abbia intenzione di chiedere il trasferimento all’INPS da altre casse previdenziali. La legge 122/2010, infatti, ha abolito il trasferimento gratuito dei versamenti al fondo INPS riservato ai lavoratori dipendenti e ha reso insostenibili i costi di un’operazione che prima non richiedeva alcun esborso.
La proposta di legge
La proposta al vaglio della Commissione Lavoro della Camera prevede la totale abolizione dei costi che occorre attualmente sostenere per effettuare il trasferimento dei contributi all’INPS. Sarà anche prevista la possibilità di restituire al contribuente gli oneri precedentemente versati e verrà messo in campo un trattamento di favore per i contribuenti che hanno precedentemente accettato di sostenere gli oneri della ricongiunzione.
Accanto a queste misure, sarà concesso ai contribuenti interessati al raggiungimento della pensione di utilizzare la totalizzazione dei contributi in seguito al trasferimento all’INPS degli stessi contributi. Tali contribuenti potranno, quindi, chiedere, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della nuova legge, il ricalcolo nei termini a loro più favorevoli.
La proposta di legge mira anche a equiparare i requisiti contributivi pensionistici di INPS e INPDAP, consentendo ai contribuenti già pensionati che percepiscono un trattamento pensionistico da un fondo diverso dall’INPS, di utilizzare i contributi soggetti a ricongiunzione per ottenere, dalla propria gestione previdenziale, una pensione supplementare calcolata col sistema contributivo.
Il problema delle coperture
Il pacchetto "ricongiunzioni" è stato ritenuto di difficile attuabilità dal Ministero del Lavoero che ha opposto un ecco rifiuto motivato dalla mancanza delle coperture necessarie per un provvedimento di questo tipo. Di differente parere la Commissione Lavoro della Camera, che ha invece evidenziato come un possibile finanziamento potrebbe essere ottenuto dalla cancellazione del requisito di 20 anni di contributi oggi richiesto per il cumulo dei versamenti (legge 228/2012). Non solo, ulteriori risorse potrebbero essere ottenute dalla legge di stabilità 2015 che offre garantirebbe maggiori margini di manovra nel comparto delle pensioni, grazie alle risorse ottenute attraverso l’imposizione di un nuovo limite alle pensioni già liquidate e di prossima liquidazione che non potranno essere di importo superiore a quello spettante in base alle norme precedenti alla riforma.
Casi Virtuosi
L’esempio di Inarcassa, presso la quale le ricongiunzioni sono già gratuite, dimostra la sostenibilità di questa proposta di legge che equiparerebbe tutti i contribuenti agli ingegneri e agli architetti i quali, già dal 1 Gennaio, possono chiedere il cumulo gratuito di tutti i periodi lavorativi (sia precedenti che successivi alla riforma Fornero delle pensioni) versati a enti diversi. In questo caso è stato approntato un provvedimento che consente una ricostruzione della carriera in cui trovano posto anche spezzoni di contributi altrimenti non utilizzabili, a cui possono accedere anche quei professionisti che precedentemente hanno rinunciato alla ricongiunzione dei pagamenti a causa dell’elevato costo di questa operazione.
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