Renzi difende la Buona Scuola: “è la cosa più importante del mio Governo”

Simone Micocci

10 Agosto 2016 - 10:50

Buona Scuola e referendum costituzionale: ecco i temi affrontati da Matteo Renzi nel corso della Festa dell’Unità di Casalgrande.

Renzi difende la Buona Scuola: “è la cosa più importante del mio Governo”

Fin dai primi anni del Governo Renzi non sono mancate le contestazioni degli insegnanti riguardanti il progetto di riforma della scuola. Anche questa settimana migliaia di docenti si sono riversati in piazza per protestare contro la Buona Scuola e, sopratutto, per le operazioni di mobilità per l’a.s 2016/2017 poiché sembra ci siano stati molti errori specialmente nei trasferimenti dal Sud al Nord.

Nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è intervenuta per difendere l’operato del MIUR, dichiarando che è normale che alcuni insegnanti vengano trasferiti al Nord. Infatti, la maggior parte di coloro che vogliono diventare insegnanti provengono dal Sud, ma il maggior numero di cattedre disponibili si trova al Nord. Si tratta quindi di una “tradizione storica” a cui difficilmente si riuscirà a trovare una soluzione.

Ma le proteste degli insegnanti non riguardano solamente la mobilità, ma tutto l’impianto della Buona Scuola. Tant’è che dopo l’approvazione della legge 107/2015 si è venuta a creare una frattura tra Governo e docenti che difficilmente si potrà risanare. Si tratta di un fattore che il Premier Renzi non può trascurare, sopratutto alla vigilia del referendum costituzionale da cui dipenderà anche il futuro del Governo.

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Ad oggi gli insegnanti in Italia sono circa 720mila, un bacino considerevole di elettori. Matteo Renzi lo sa ed è per questo che nell’ultimo congresso del Partito Democratico ha dichiarato che farà di tutto per risanare la frattura che si è venuta a creare con il mondo della scuola.

Nella giornata di ieri però il Premier ha rilasciato delle dichiarazioni che faranno abbastanza discutere. Infatti, Renzi ha difeso totalmente l’impianto normativo della Buona Scuola, attribuendo a sé stesso la colpa di non aver saputo “pubblicizzarla” nel migliore dei modi.

Buona Scuola: ecco cosa ne pensa Matteo Renzi

A margine della Festa dell’Unità di Casalgrande, Matteo Renzi è intervenuto in difesa della Buona Scuola, sottolineando quanto fatto dal Governo in quest’ultimo anno e mezzo:

“Abbiamo assunto 100mila precari gente che aveva titolo per essere assunta che lo Stato non assumeva, messo soldi su formazione, edilizia scolastica, abbiamo fatto un sacco di cose”.

Eppure, nonostante i buoni propositi di Renzi, la categoria degli insegnanti continua a protestare contro la riforma della scuola, lamentando una mancanza di tutela da parte del Governo. Secondo Renzi, le polemiche ci sono perché “il suo Governo non è stato in grado di spiegare che quello che si sta facendo sulla scuola è la cosa più importante”. I risultati, però, si vedranno “tra 20 anni”, quindi a quanto pare gli insegnanti dovranno avere un po’ di pazienza.

Matteo Renzi: ecco perché votare SI al referedum sulla costituzione

Nel corso del suo intervento alla Festa dell’Unità di Casalgrande, il Premier Matteo Renzi ha parlato anche del referendum costituzionale che si terrà a novembre. Il Presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza del votare SI, perché con la riforma del bicameralismo ci saranno circa 500 milioni di euro risparmiati sui costi della politica. “Pensate che bello metterli sul fondo della povertà, e darli ai nostri concittadini che non ce la fanno”, ha aggiunto Renzi.

Difficilmente però gli insegnanti ascolteranno il suo appello. Infatti, visitando i gruppi Facebook “popolati” dai docenti italiani notiamo un clima di sfiducia nei confronti del Governo e molti credono che il referendum costituzionale sia l’occasione giusta per liberarsi di Renzi e del Ministro Stefania Giannini. Questo perché nei mesi scorsi il Premier ha annunciato che in caso di vittoria del NO “avrebbe lasciato la politica”, legando il proprio destino all’esito del referendum.

Tuttavia, nel suo intervento di ieri Renzi ha fatto un passo indietro, dichiarando:

“Anch’io ho sbagliato a dare dei messaggi questo non è il mio referendum. Anche perché questa riforma ha un nome e cognome, Giorgio Napolitano. Ma soprattutto perché questa riforma è la riforma degli italiani. Io ho sbagliato a personalizzare troppo. Ma ora bisogna semplicemente dire la verità sul merito della riforma.”

Quindi, non è escluso che anche in caso di vittoria del NO al referendum Renzi possa continuare nella sua attività di Governo. L’impianto della Buona Scuola non si fermerà, poiché già a gennaio ci sarà l’approvazione delle prime leggi delega previste dalla legge 107/2015.

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