Il Consiglio UE invita a introdurre in Italia il reddito minimo contro la povertà. La proposta del Movimento 5 Stelle è quindi “approvata”: ecco in cosa consiste il reddito di cittadinanza e chi ne ha diritto.
Reddito di cittadinanza: ce lo chiede l’Europa!, firmato Movimento 5 Stelle: si intitola così il post apparso sul blog di Beppe Grillo in seguito alle raccomandazione del Consiglio dei Ministri UE sulla Stabilità 2016 in Italia.
L’introduzione del reddito di cittadinanza nel nostro Paese, da anni uno dei cavalli di battaglia del M5S, continua a essere un argomento caldo, soprattutto ora che l’UE ha dato ragione ai 5 Stelle e ora che alla Camera è passato il Ddl Povertà, con l’ok al reddito minimo garantito.
Nelle raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea all’Italia sul programma di Stabilità 2016 c’è un punto in cui si invita a introdurre “un sistema di reddito minimo basato sul principio dell’inclusione attiva, a livello nazionale, e senza produrre effetti sostanziali sul bilancio”.
Sembrerebbe, dunque, che la proposta chiave del programma politico del M5S - ovvero il reddito di cittadinanza - abbia trovato legittimità proprio nel Consiglio dei Ministri europeo. Il motivo? “In Italia i livelli di povertà sono elevati e la prestazione di assistenza sociale resta carente e frammentaria”. Il M5S incalza: “Il reddito di cittadinanza va fatto subito. Non c’è più tempo da perdere”.
Nel nostro Paese oltre un quarto degli italiani è a rischio povertà o esclusione sociale e i servizi di assistenza sociale attivi non sono forti ed efficienti su tutto il territorio. Ecco perché, ribadisce il M5S, bisogna affrettarsi ad attuare una strategia di lotta alla povertà tramite una razionalizzazione della spesa sociale, in modo da spianare la strada all’introduzione di un sistema di reddito minimo.
“Prima il Parlamento europeo con un rapporto del M5S, ora il Consiglio dei Ministri dell’Economia UE chiedono all’Italia di approvare un sistema che riduca realmente la povertà e accompagni dignitosamente il cittadino al lavoro, come recita l’articolo 1 della Costituzione italiana. In Europa ci sono 123 milioni di poveri, un cittadino su quattro non ha i mezzi sufficienti per arrivare alla fine del mese, ma solo in Italia e in Grecia i poveri sono condannati all’emarginazione e alla solitudine”,
si legge nel post sul blog a 5 Stelle.
Ma cos’è e in cosa consiste il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle e accolto al Consiglio UE? Ecco a chi spetta e le cose da sapere sul reddito minimo in Italia.
Reddito di cittadinanza 2016, cos’è e a chi spetta: requisiti e modalità
Abbiamo già affrontato l’argomento reddito di cittadinanza, e in questo articolo: “Reddito di cittadinanza, i dettagli della proposta M5S. Vantaggi e criticità” potete trovare una breve guida sul reddito di cittadinanza e i pro e i contro della proposta 5 Stelle.
Ora che la Camera dei deputati ha detto sì al ddl Povertà e l’UE ha in qualche modo “approvato” il reddito minimo così come idealizzato dal M5S, approfittiamo per riprendere in mano l’argomento e fare il punto della situazione.
Cos’è il reddito di cittadinanza 2016?
Il reddito di cittadinanza 2016 Ddl Povertà prevede l’introduzione del reddito di inclusione, ovvero un contributo mensile destinato a chi si trova in povertà assoluta e non riesce a procurarsi i mezzi per avere una vita dignitosa. Al contrario di quanto si possa pensare, ingannati dal nome, il reddito di cittadinanza non è quindi un sussidio destinato a tutti i cittadini italiani in quanto tali, ma un sostegno economico per chi vive sotto la soglia di povertà.
Il Ddl Povertà passato alal Camera è ancora in via di approvazione definitiva, ma se dovesse diventare ufficiale, accanto all’erogazione del sussidio monetario, le famiglie che si trovano in serie difficoltà economiche potranno godere anche dell’attivazione di servizi welfare personalizzati. Il ministro Poletti ha annunciato che il Sia (Sostegno di inclusione) sarà già attivo da settembre 2016 con l’entrata in vigore di una nuova social card e la social card disoccupati 2016/2017.
Chi ha diritto alle social card 2016? Al momento non sono stati specificati i requisiti e le modalità di richiesta e restiamo in attesa del decreto attuativo.
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza RIA (reddito di inclusione attiva), esso prevede l’attivazione di due misure a sostegno delle famiglie povere:
- un contributo economico erogato in funzione della partecipazione del beneficiario alla vita attiva lavorativa, per un importo che varia dai 200 ai 400 euro, sempre in base al numero di componenti del nucleo familiare;
- un sostegno al reddito per il contrasto alla povertà, per un importo che va dai 200 ai 600 euro.
Ancora non sono stati resi noti i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza, ma per farci un’idea di quali potrebbero essere i requisiti per diventare beneficiari, pensiamo che le modalità previste dal reddito di cittadinanza attivato nel 2016 nella regione Puglia, possono accedere al RIA:
- i cittadini sia italiani che stranieri ed extracomunitari, purché in possesso di permesso di soggiorno;
- le famiglie con ISEE sotto i 3mila euro l’anno;
- le famiglie in cui ci sia un minore, un disabile o una donna incinta.
Reddito di cittadinanza: ddl Povertà vs M5S, quali sono le differenze?
La Camera dei deputati ha approvato il ddl Povertà, disegno di legge delega del governo Renzi, contenente “norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali (collegato alla legge di Stabilità 2016)”. Il testo deve passare ora al Senato per l’ok definitivo e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il M5S, però, in fase di votazione alla Camera, si è astenuto. Perché? Quali sono le differenze tra il ddl del Movimento 5 Stelle e il reddito di cittadinanza - o di inclusione - previsto dal ddl Povertà di Renzi?
Il Governo presenta questa misura come un intervento universale di contrasto alla povertà in Italia, mentre il M5S la considera una specie di riedizione della social card, quella introdotta al tempo del governo Berlusconi.
La prima differenza tra il reddito di cittadinanza secondo il M5S e quello approvato dalla maggioranza alla Camera è la somma dedicata a questa misura: si parla di 17 miliardi, contro i 15,5 miliardi previsti dal ddl originario. L’altra differenza consiste nel fatto che non viene fatto riferimento ad alcun percorso di reinserimento sociale e lavorativo, trattandosi di pura e semplice assistenza economica.
“Ci asteniamo dal voto sul ddl Povertà perché si tratta di una misura che va incontro alle necessità di fasce di cittadini nullatenenti o estremamente deboli. Al contempo, quello approvato è un provvedimento dall’impronta assistenziale, che non aggredisce in modo strutturale il problema della povertà nel nostro paese e che sostiene, in misura insufficiente, solo una parte minoritaria delle persone bisognose. L’Italia invece avrebbe bisogno di un intervento che aiuti tutti i cittadini a uscire dalla condizione di povertà e che li sostenga nel reinserimento nella società. Quel tipo di intervento già esiste: è il nostro reddito di cittadinanza e quando saremo al governo finalmente lo realizzeremo”,
spiegano i grillini.
Qui potete leggere il testo del Ddl sul reddito di cittadinanza proposto dai parlamentari del M5S:
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