Reddito di Cittadinanza addio con Draghi al Governo? Ecco il suo pensiero sui sussidi

Antonio Cosenza

03/02/2021

Governo Draghi: si teme per il futuro del Reddito di Cittadinanza. L’ex Presidente della BCE ritiene che i sussidi da soli non siano sufficienti per la crescita di un Paese.

Reddito di Cittadinanza addio con Draghi al Governo? Ecco il suo pensiero sui sussidi

Reddito di Cittadinanza: ci si interroga su cosa potrebbe succedere in caso di Governo Draghi. Possibile una cancellazione anticipata della misura per il sostegno al reddito voluta dal Movimento 5 Stelle? Già nella giornata di ieri era stata paventata l’ipotesi di una cancellazione del Reddito di Cittadinanza: Matteo Renzi, infatti, ha chiesto una profonda revisione della misura come garanzia per un Governo Conte-ter.

No convinto del Movimento 5 Stelle e niente accordo, con Draghi convocato dal Presidente della Repubblica e la richiesta di formare un esecutivo istituzionale.

Fermo restando che ad oggi non si sa chi appoggerà un eventuale Governo Draghi, c’è chi è già preoccupato per le decisioni che un Esecutivo istituzionale potrebbe prendere.

Come anticipato, un Esecutivo Draghi potrebbe mettere sotto la lente d’ingrandimento il Reddito di Cittadinanza, valutandone i risultati e verificando se esistono gli elementi per andare avanti con questo progetto.

Ovviamente non possiamo sapere cosa deciderà di fare Mario Draghi qualora dovesse essere nominato Presidente del Consiglio, anche perché dipende da quale maggioranza lo appoggerà; analizzando le sue dichiarazioni recenti, però, possiamo farci un’idea di qual è il suo pensiero rispetto al Reddito di Cittadinanza.

Mario Draghi: “Per il rilancio del Paese non bastano i sussidi

Nel corso della sua partecipazione al Meeting 2020 - Special Edition che si è tenuto a Rimini, l’ex Governatore di Bankitalia, nonché Presidente della BCE, ha fornito il suo parere rispetto ai sussidi erogati da uno Stato per il sostegno economico ai cittadini. Un chiaro riferimento anche al Reddito di Cittadinanza, misura che in questi mesi di crisi economica si è rivelata fondamentale per evitare lo scoppio di una crisi sociale.

A proposito di sussidi, Draghi ha dichiarato che:

“I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani bisogna però dare di più perché i sussidi finiranno e se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.

Dichiarazioni che ad un primo ascolto potrebbero sembrare una critica al Reddito di Cittadinanza, ma se ci soffermiamo e le analizziamo nel dettaglio non sembra essere proprio così. Draghi, infatti, si è limitato a criticare quei Governi che si limitano a riconoscere sussidi economici senza pensare ad interventi di lungo periodo; riconosce, però, l’importanza di questi, in quanto sono importanti per “sopravvivere”.

Cosa potrebbe decidere allora un eventuale Governo Draghi rispetto al Reddito di Cittadinanza? Noi un’idea ce la siamo fatta.

Reddito di Cittadinanza addio con il Governo Draghi?

Come prima cosa è bene chiarire che un eventuale Governo Draghi non avrebbe la necessità di cancellare il Reddito di Cittadinanza. D’altronde la misura piace all’Unione Europea, e un Governo fortemente europeista come quello che potrebbe nascere non avrebbe motivo per discostarsi da questa indicazione.

Inoltre il Governo Draghi avrà a disposizione circa 200 miliardi di euro del Recovery Fund, ai quali potrebbero aggiungersi le risorse del MES; non servirà, quindi, risparmiare sul Reddito di Cittadinanza per approvare le riforme.

Inoltre, anche un Governo istituzionale dovrebbe tenere conto della situazione di emergenza economica che stanno attraversando molte famiglie: lo stesso Draghi ha riconosciuto che i sussidi sono importanti per “sopravvivere”, ragion per cui questo non è di certo il miglior momento per tagliare una misura che nei mesi scorsi - e per quelli avvenire - è stata l’unica entrata mensile per molte famiglie.

Semmai bisognerà lavorare su ciò che circonda il Reddito di Cittadinanza. Perché il sostegno economico, come spiegato da Draghi, non è assolutamente sufficiente in un’ottica di lungo periodo. Serve la riqualificazione professionale: e non è un caso che nel Recovery Fund ci saranno investimenti per le politiche attive per il lavoro.

Il Reddito di Cittadinanza è anche una misura di politica attiva, ma questa parte non ha funzionato - anche causa pandemia - come si sperava. Servirà quindi potenziare questo aspetto, se non si vuole che il Reddito di Cittadinanza resti un sussidio “senza futuro”.

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