I grandi colossi tech mostrano sempre più interesse nei confronti della realtà virtuale: anche se ancora disponibile per pochi, in poco tempo rivoluzionerà il mondo della tecnologia.
Tutte le grandi aziende tecnologiche si stanno adoperando per sviluppare i propri dispositivi per la realtà virtuale.
Attualmente la realtà virtuale è poco più che un evoluto orpello per pochi amanti della tecnologia, ancora legato prevalentemente al mondo videoludico. Tuttavia le potenzialità della realtà virtuale vanno molto al di là di un potenziamento dell’esperienza legata ai videogiochi, ed è per questo che le aziende tech si stanno muovendo per sviluppare i propri dispositivi.
Da Microsoft a Sony, da Google a Apple, fino a Zuckerberg che attraverso Facebook ha comperato per ben 2 miliardi di dollari l’azienda Oculus, vediamo tutte le strategie delle grandi compagnie nel dettaglio.
Realtà virtuale: Google e il progetto Cardboard
Google vuole rendere la realtà virtuale i dispositivi per la sua fruizione disponibili al grande pubblico. Per questo ha avviato il progetto Cardboard che nel giro di un anno e mezzo è riuscito a produrre un visore low-cost (20 dollari) che si può assemblare anche autonomamente.
Il Play Store di Google ha già raccolto migliaia di app dedicate alla realtà virtuale registrando 25 milioni di download e 5 milioni di fruitori virtuali. Così come YouTube conta 350 mila minuti di filmati in modalità virtuale visionati dagli utenti, cifre destinate ad aumentare anche grazie alle nuove telecamere in grado di girare video a 360 gradi.
Realtà virtuale: Apple e i piani di Tim Cook
Come sempre la strategia di Apple prevede quello di osservare il gioco degli avversari e poi entrare in campo ribaltando gli schemi. E con la realtà virtuale le cose non cambieranno.
Le acquisizioni di aziende come Metaio, Emotient e Faceshift, oltre all’arrivo di Doug Bowman, uno dei massimi esperti in materia di realtà virtuale, danno un quadro piuttosto chiaro di quali siano i piani di Tim Cook per il futuro: produrre un visore per la realtà virtuale.
Apple potrebbe decidere di puntare sul software, creando applicazioni scalabili in grado di adattarsi a qualunque dispositivo dell’ecosistema iOS: Mac, iPhone, iPad, Watch e Apple Tv e infine Apple Store a fare da cardine e punto di riferimento per le app.
Realtà virtuale: Samsung e Microsoft
Il Gear VR è il visore progettato da Samsung ed è uno dei primi esperimenti di integrazione tra smartphone e realtà virtuale. Per utilizzarlo è necessario un telefono Samsung e i contenuti disponibili sono ancora pochi, ma la vera novità è l’annuncio dell’apertura di uno studio cinematografico dedicato ai film in modalità virtuale.
L’annuncio fatto durante il Sundance Festival lascia presagire che i film in VR saranno uno dei prossimi fenomeni di culto.
Microsoft ha stretto i rapporti con Oculus e ha progettato il Rift, che per adesso non è ancora compatibile con Xbox One. Accanto al Rift in cantiere ci sono gli Hololens, occhiali per la realtà aumentata, grazie ai quali sarà possibile sovrapporre reale e virtuale: potrebbe aprire la strada a infiniti modi di intrattenimento.
Nel frattempo anche Sony sta sviluppando per la PlayStation4 un suo visore: Playstation VR.
L’azienda che produce l’Oculus Rift, che per ora costa ben 700 euro, è stata acquisita da Facebook e sta cercando nuove possibilità di impiego di questa tecnologia. Una di queste sarebbe il “teletrasporto virtuale”: una sorta di telepresenza, a metà strada tra l’ologramma e la videochiamata.
Realtà virtuale: solo intrattenimento e gaming?
Insomma, fino a questo punto sembra però che quella della realtà virtuale e dei visori sia una tecnologia esclusivamente dedicata al settore del gioco e dell’intrattenimento.
In questo non ci sarebbe nulla di male, il problema è che sembra di limitare le potenzialità di una tecnologia che invece può offrire molto, vediamo allora in quali altri settori la realtà virtuale potrebbe trovare un utilizzo:
- comparto medico: già da adesso vengono creati modelli 3D dell’anatomia dei pazienti che medici e chirurghi usano per capire quali siano le migliori strategie di intervento e comprendere quali siano i trattamenti più efficaci da somministrare. Ma la realtà virtuale potrebbe consentire la creazione di programmi di riabilitazione economici e coinvolgenti sul piano esperienziale;
- missioni spaziali: le missioni spaziali potrebbero non dover più richiedere la presenza umana, ma attraverso la realtà virtuale gli scienziati potranno muovere dalla terra i robot che si troveranno su altri pianeti;
- musei: molti musei (British Museum e American Museum of Natural History di New York) hanno già messo a disposizione per la realtà virtuale le loro collezioni (basta avere uno smartphone il visore Google Cardboard); questo progetto potrebbe evolversi ulteriormente permettendoci di visitare in un giorno il Prado e la Tate Modern, senza muoverci da casa;
- industria automobilistica: i modelli virtuali sono sempre stati utilizzati nell’industria automobilistica, ma ora la Ford sta utilizzando Oculus Rift per esplorare gli interni delle auto, prima che questi vengano effettivamente realizzati, e permette agli ingegneri di diversi comparti di lavorare insieme e anticipare i problemi che potrebbero insorgere;
- istruzione e educazione: Toyota sta invece usando Oculus Rift per una campagna contro la guida distratta, invitando genitori e figli a fare particolare attenzione alla guida: il tipo di esperienza immersiva che offre il visore rende particolarmente efficaci queste campagne di sensibilizzazione; inoltre pensate a quante altre potenzialità si potrebbero aprire per quanto riguarda l’istruzione scolastica e universitaria;
- shopping: tutti hanno acquistato almeno una volta un oggetto su internet, ma le app come Trillenium potrebbero essere il futuro dell’eCommerce; Trillenium è un’app che restituisce l’esperienza completa dell’acquisto in negozio, non offre solo il catalogo dei vestiti, ma consente di viaggiare nel negozio fisico e interagire con oggetti e persone.
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