In uscita le raccomandazioni di primavera dalla Commissione UE all’Italia: verso reintroduzione IMU prima casa, gestione crediti deteriorati, velocità giustizia.
In arrivo le raccomandazioni all’Italia e agli altri stati membri direttamente dall’UE, tramite la pubblicazione del pacchetto di primavera del semestre europeo
IMU sulla prima casa per i più ricchi - ritorna la patrimoniale - la gestione della crisi delle banche italiane - secondo i rumors dei media - saranno gli argomenti più caldi toccati dalla Commissione in materia di Italia.
Si prevede che le raccomandazioni all’Italia, attese per oggi, non contengano delle indicazioni puntuali per il margine di manovra 2018 e/o sanzioni. Tuttavia, le indicazioni di Bruxelles avranno un ruolo di guida e di valutazione dell’attuale andamento della nostra economia.
Italia, raccomandazioni UE: le attese
Tutta l’Italia attende le raccomandazioni economiche emesse dalla Commissione Europea. In mattinata l’UE riferisce le sue indicazioni in materia economico-fiscale ai Paesi membri dopo un’attenta analisi dei dati macroeconomici.
Secondo le testate nazionali tra le raccomandazioni all’Italia spiccheranno come protagonisti i crediti deteriorati delle banche italiane, in particolare i casi di MPS, Veneto Banca e Popolare di Vicenza, e il possibile ritorno dell’IMU sulla prima casa per gli italiani con redditi più elevati.
Per le previsioni in merito alle condizioni dell’economia italiana da parte della Commissione UE sono attese delle raccomandazioni anche sulla gestione del mercato del lavoro, specialmente sulla problematica della disoccupazione giovanile, e sulla revisioni della gestione della giustizia nel nostro Paese con il fine di sveltire i processi giudiziari.
Potrebbe trovare il suo spazio nelle raccomandazioni di primavera all’Italia anche la nostra cara vecchia Pubblica Amministrazione, insieme al suggerimento di riforma del catasto e di un maggiore uso e diffusione dell’obbligo di fatturazione e di pagamenti elettronici.
Sul fronte dei conti pubblici, le raccomandazioni attese potrebbero non prevedere degli obiettivi precisi per la riduzione del debito, ma sembra scontato l’arrivo di un rimprovero da parte dell’UE per incoraggiare l’Italia al risanamento dei costi e alla corretta gestione del debito pubblico.
Anche senza ulteriori specificazioni, la normativa UE impone all’Italia concede all’Italia lo 0,6% di spazio per intervenire sul PIL nel 2018.
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